Diario di viaggio di un anonimo viterbese - Unitus DSpace ...

separati e s‟uniscono tutti, e detto fiume nel Danubio, al quale solo resta il nome, ha una
grande e bella chiesa alla tedesca, però con un onoratissimo capitolo di canonici nobili.
Il vescovato rende denari centoventimila et ha molte terre sotto di se, il Vescovo, che
n‟è padrone in temporale e spirituale, ch‟è l‟arciduca Leopoldo. I gesuiti vi hanno un
grande e bellissimo convento fabricatovi di nuovo, ma ancora non hanno dato principio
alla chiesa. Sonovi altre chiese e la città è cattolica, usandovi l‟arciduca però molta
diligenza, e può fare da quindicimila anime. La sera andammo a cena a Ossain, terra
d‟un barone austriaco lusitano, ch‟è prigione a Persia, dove alle mani di quella canaglia
si sta malissimo e si paga stravagantemente. Al primo di luglio cominciammo a trovare
il paese dell‟Austria più largo e più ameno, con molte belle ville e castelletti, et anco
molte vigne, e trovammo in capo a tre leghe Linz città, o per dir meglio terra grossa,
capo dell‟Austria superiore. È posta in bellissimo sito, in una bella collina alle faldi
della quale s‟apre una bellissima e ben coltivata pianura. Nella sommità del colle vi è un
grande e superbo palazzo fabricato da Rodolfo Secondo con molta comodità di giardini,
stalle e grande abondanza di stantie, di modo che fin ora in Alemagna non ho visto ne il
maggiore ne il più bello. Scopre tutta la terra e la pianura con una vista bellissima. La
città è piccola, e farà da ventimila anime delle quali può esserne il quarto cattoliche, il
resto tutte luterane. I cattolici vi hanno le chiese de gesuiti e cappuccini che, con
l‟esempio e con l‟opere fanno molto frutto, e vi mantengono quelle reliquie di religione,
che vi sono. I luterani vi hanno una chiesa a canto al Lanczau, ch‟è il Palazzo del
Comune, e dove si ragunano i signori a i loro consegli per servitio della città, e
provincia. Di notabile non vi è altro oltre al Palazzo del Superiore, che una bella piazza.
Il governo oggi, come di tutta l‟Austria superiore, è in mano del duca di Baviera, come
d‟assoluto signore, il quale vi tiene una bandiera de fanti, e li fa stare bene in cervello
come il resto della Provincia, la quale quando dovesse stare lungo tempo alle sue mani,
si sanarebbe facilemente.
Di li sequitando il nostro viaggio, vedemmo alla riva del Danubio una copia grande di
vigne, e bellissime colline, e le terre di Ensips, Melch e molti, e belli palazzi, e castelli
di diversi baroni, e passammo a Sturni, ch‟è un castellotto assai piccolo, il passo, che
chiamasi per il gran pericolo che porta della morte, il quale però quando il Danubio ha
molt‟acqua, si sfugge facilmente, essendo sotto a un scoglio, nella mano manca andando
in giù, e restando a mano dritta sotto lo scoglio la strada sicurissima, ma quando il
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