Diario di viaggio di un anonimo viterbese - Unitus DSpace ...

che sia il ritratto del signor duca Ferdinando, questo a pensieri, et all‟opere. Questa casa
di Baviera consiste oggi nel duca Guglielmo, duchi Massimiliano, Alberto e figlioli
d‟Alberto e l‟arcivescovo di Colonia. Il padre ancora vive vecchio di 75 anni, che se ne
sta o in città in una casa contigua a gesuiti o fuori in una villa ne borghi d‟un suo
servitore favorito. Questo principe molti anni sono, cioè quando diede moglie al duca
Massimiano la sorella del duca di Lorena si spogliò del governo, il quale dopo la sua
prodigalità, e poco ordine, e misura nel donare, nel provedere, et in tutto quello che
tocca l‟economia, era ridotto con gran confusione con grandissimi debiti fatti, non che il
consumo dell‟antico tesoro entro Massimiano che, con destrezza già e per dominare e
per riparare a quest‟inconveniente, l‟aveva procurato nel governo delli stati, i quali ha
ridotto a bonissimo termine, avendo non solo estinti i debiti del padre, ma per commune
opinione ragunato un gran tesoro, tenendosi che egli abbia sopra sei milioni d‟oro. E
pure ha speso in fabriche, fortificationi, guerre e molt‟altre opere pie denari infiniti, ne
però credo che l‟entrata ecceda il milione, se bene i suoi dicono molto più; ma il duca è
prudentissimo principe, e non spende un giulio senza preposito.
Attende il duca Guglielmo all‟anima, ma non per questo, quando il duca Massimiliano è
stato fuori ha mancato di procurare d‟ingerirsi di nuovo nelle cose dello stato, però non
gli è riuscito, stando in questo Massimiliano molto oculato; ha un suo favorito, uomo di
bassa conditione e di nessuno merito, al quale confacente al suo antico costume dona
tutto quello che può; ha servitù ragionevole, ma non da principe, vive molto
religiosamente ma non in tutto contento.
Il duca Massimiliano ha per moglie, come ho detto, la sorella del duca di Lorena,
principessa di grandissima religione e pietà, ma sterile, che però si risolve a dar moglie
ad Alberto suo fratello. Come dice, questo principe è d‟età di 45 in 50 e bonissimo
cattolico, ma grandissimo politico; ha molte massime come ho detto di Ferdinando
granduca di Toscana e del duca Ranuccio di Parma. Pontuale a tutti, grave con i vassalli
i quali mantiene bassi e devoti, giusto, di pochi gusti, tutto dato al negotio e da quello
che tocca l‟apparenza e le spese necessarie. In poi tenace a segno, che per questo conto
il padre prima, et anco il duca Alberto stando di mala voglia, non volendo a questo, al
quale per l‟ordinario dava sessantamila fiorini l‟anno, ch‟erano da quarantamila scudi,
ora che sono deventati seimila rispetto alla stravaganza della moneta, allargargli per
questo la provisione in modo nessuno. È diventato malinconico et assai retirato, rispetto
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