Diario di viaggio di un anonimo viterbese - Unitus DSpace ...

somma, che se fusse unito cederebbe di poco al granduca, quanto alla grandezza, che
fusse tutto unito in Lombardia li avanzerebbe forse di grandezza, e di vassalli, fra i quali
ne ha sua altezza in Lombardia molti titolati e di questi sono oggi i più ricchi il conte di
San Secondo, che averà da quarantamila scudi d‟entrata, il marchese di Soragna, il
marchese Aragone e mol‟altri.
Di Parma partii alli 15 e, passando per San Secondo assai buona terra del conte, arrivai
al Po sotto Roccabianca, quale passammo, e fussimo la sera a Cremona, della quale,
avendo parlato nell‟altro viaggio, non ho che dire di più, solo che vi veddi alloggiare
quattro compagnie de cavalli, per non aver le paghe di molti mesi in qua vivono a
descritione con gran rammarico di paesani e vergogna del Re.
Di lì a 12 tirai a Brescia e passai l‟Oglio a Ponte Vico, fortezza de venetiani ben
guardata, e se bene sia struttura antica, però fortificata assai bene, e del fiume che si
serve di fosso, e della banda di terra da una collinetta che si serve per contrascarpa
bonissima. Vi è un proveditore gentiluomo venetiano con molta gente di presidio. Di lì
andai a mangiare a Malerba, castello de venetiani, e la sera gionsi a Brescia. È bella
città e posta alla radice d‟un colle, sopra il quale risiede una grande e bella fortezza
guardata da trecentotrenta fanti di presidio ordinario, e più di cento pezzi d‟artigliaria di
grossa monitione, e vettovaglia grandissima. Ha un proveditore gentiluomo venetiano,
et un governatore dell‟armi dello stato. La fortezza non è in sito regolare, ma però
benissimo posta, e da una parte dove ha la collina si può battere, ma non per far breccia,
essendo troppo lontana e benissimo tenuta e con gran gelosia. La città gira quattro
miglia, fa sessantamila anime; la nobiltà è ricca, ma con le fattioni et inimicitie si
rovina. La plebe sta meglio assai e non ho visto città dove siano più botteghe, e più
piene che in questa. Trovai particolari esercitii; consistono nel ferro e per conseguenza
nel armi, archibusi e simili, ma oltre a questi vi sono artigiani d‟ogni sorte ricchi e
molto industriosi. Vi tiene la Repubblica due gentiluomini, un capitano grande, che ha
la sopraintendenza dell‟armi e della città et ha anco i contrasegni e da il motto alla
fortezza. È un podestà per il governo civile e politico; risiede in un gran palazzo con
decoro. Hanno nella città di presidio ordinario quattro compagnie di fantaria forastiera,
d‟olandesi, corsi et altri, delle quali una per volta ridistribuisce nella guardia delle porti
e delle città, e gli hanno essi venetiani fabricato i loro quartieri in luoghi assai retirati
dalla città con belle strade. Ha una bella piazza con palazzi attorno della Giustizia, del
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