Diario di viaggio di un anonimo viterbese - Unitus DSpace ...
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entrando nel nobilissimo contado <strong>di</strong> Fiorenza, arrivai a Staggia; <strong>di</strong> lì al Poggio<br />
Imperiale, fortezza de fiorentini, e desinai a Poggio Bonsi. Andando per la Valle d‟Elsa,<br />
ch‟è piena tutta <strong>di</strong> bellissime ville, passando da Certaldo patria <strong>di</strong> Giovanni Boccaccio<br />
et attraversando poi a monte Tupoli villa de gli Orlan<strong>di</strong>ni, che a me parve in nobilissimo<br />
sito, calai a Empoli, grossa terra e mercantile, imparticolare nel negotio de panni, con il<br />
quale vi si sono arricchite molte fameglie. È luogo forte e popolato da ottomila anime;<br />
<strong>di</strong> lì, passando l‟Arno, andai la sera a dormire in Villa […] a Vinci <strong>di</strong> dove il dì<br />
sequente, dopo desinare, andai a Pescia, e nel partire andai visitai la miracolosa<br />
Madonna <strong>di</strong> Monsommaro, in <strong>un</strong>a assai bella et ornata chiesa, et offitiata da otto preti<br />
molto <strong>di</strong>ligentemente. Nell‟andare avanti vedemmo molti castelli della valle <strong>di</strong> Nievole<br />
ch‟è abondantissimo paese, et imparticolare la collina piena d‟olivi, nella quale Monte<br />
Catini, famoso per la rotta, che vi ebbero i fiorentini da lucchesi, è bel luogo, e sotto il<br />
castello vi è il bagno del Tettuccio, tanto celebrato e lodato per l‟effetti dello stomaco,<br />
et altri mali. Di poi per il Borgo Bugiano arrivammo a Pescia, terra posta in capo d‟<strong>un</strong>a<br />
Valle, le cui colline sono piene <strong>di</strong> selve d‟olive. È partita dal fiume Pescia e congi<strong>un</strong>ta<br />
con <strong>un</strong> l<strong>un</strong>go ponte; ha <strong>un</strong>a bella, e l<strong>un</strong>ga piazza; fa da <strong>di</strong>ecimila anime. Nello spirituale<br />
ha <strong>un</strong>a <strong>di</strong>gnità che non riconosce superiore or<strong>di</strong>nario, chiamato Preposto, et ha la sua<br />
<strong>di</strong>ocesi. Da se celebra con mitra et altri ornamenti episcopali et ha da scu<strong>di</strong><br />
milleduecento entrata. La gente del paese è civile. Vi sono molti dottori, cavalieri, e<br />
sono cortesissimi; ha eccellenti vini, imparticolare il Rubbiano, ottimo pane, et il meglio<br />
che io abbia magnato in luogo ness<strong>un</strong>o d‟Italia; pesce esquisito, et imparticolare<br />
Ghiozzi del suo fiume, fraole e <strong>di</strong>accio e frutti d‟ogni sorte, et è infine delitiosissimo<br />
paese. Fuori della terra vi sono dui belli luoghi <strong>di</strong> cappuccini e frati zoccolanti, la gente<br />
vi è brava, e la banda <strong>di</strong> Pescia fa per quel che <strong>di</strong>cono ottomila fanti.<br />
Di lì andai la matina sequente a Lucca, antica città e colonia romana, gira <strong>di</strong> circuito tre<br />
miglia. È fortissima, piena, e fortificata tutta alla moderna, con baluar<strong>di</strong> reali e cortine<br />
tutte de mattoni, e con forza e contra scarpa assai cupa, per i quali passa <strong>un</strong> ramo del<br />
Scubrio, che in occasione gli servirebbe per empire il fosso. Hanno copia d‟artigliaria e<br />
la notte è guardata tutta la città da li medesimi uomini del luoco e suoi citta<strong>di</strong>ni, e con<br />
vigilanza gran<strong>di</strong>ssima, ne hanno militia forastiera da duecento fanti in poi per guar<strong>di</strong>a<br />
del Palazzo della Signoria, fa la città da trentacinquemila anime. Il governo è tutto<br />
d‟ottimati, e fra l‟esser uomini <strong>di</strong> molt‟ingegno, et aver vicino formidabile, per loro<br />
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