Diario di viaggio di un anonimo viterbese - Unitus DSpace ...
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d‟altri principi. Santa Chiara è chiesa antica fabricata dal re Roberto Secondo e stannovi<br />
le monache dell‟or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> San Francesco, ma tutte cavalleresse, et è convento<br />
ricchissimo e gran vaso <strong>di</strong> chiesa; evvi il seppolcro del re Roberto e de molti de suoi e<br />
così in questa chiesa come in tutte l‟altre <strong>di</strong> Napoli sono i paramenti <strong>di</strong> coltre fatte da<br />
particolari in occasione de f<strong>un</strong>erali ricchissime, et alc<strong>un</strong>a è costata tre e quattro mila<br />
scu<strong>di</strong>. Oltre che hanno copia gran<strong>di</strong>ssima d‟argentaria, et in somma sono le chiese più<br />
ricche a Napoli che in qualsivoglia città d‟Italia, non eccettuando anco Roma. La chiesa<br />
de gesuiti, che si sono serviti del Palazzo del Principe <strong>di</strong> Salerno, è bella chiesa e<br />
moderna e viene tuttavia adornata con bellissime cappelle da persone lor devoti. I<br />
theatini hanno la chiesa dove era il tempio anticamente <strong>di</strong> Castore e Polluce, et ancora<br />
apparisce il portico benissimo conservato con colonne grossissime scannellate e<br />
veramente è bellissima antichità, ove è de<strong>di</strong>cato a Santi Pietro e Paolo, et è bella chiesa<br />
con belle pitture ornate <strong>di</strong> stucco, e d‟oro assai vaga, e vi hanno <strong>un</strong> bel cibario <strong>di</strong> pietre<br />
fine.<br />
La N<strong>un</strong>tiata è <strong>un</strong> loco pio simile a Santo Spirito in Sascia <strong>di</strong> Roma, facendo tutte le<br />
medesime opere et ha <strong>un</strong> grande ospidale, la chiesa è bella, e<strong>di</strong>ficata dalla reggina<br />
Giovanna Seconda che vi è seppolta. È ricchissima d‟argentarie, e paramente ha <strong>un</strong><br />
soffitto indorato bellissimo, come hanno anco la maggior parte delle chiese <strong>di</strong> Napoli,<br />
che in questa parte avanzano quelle <strong>di</strong> Roma. San Giovanni a Carbonara è degna d‟esser<br />
vista per la sepoltura, che vi è molto superba <strong>di</strong> La<strong>di</strong>slao re, e quella <strong>di</strong>etro <strong>di</strong> ser<br />
Giovanni Caracciolo gran siniscalco e favorito <strong>di</strong> Giovanna Seconda, <strong>un</strong>ico esempio per<br />
quelli, che da <strong>un</strong>o stato moderato ascendono a soverchia grandezza. San Martino risiede<br />
nel monte sotto la fortezza <strong>di</strong> Sant‟Ermo, fabricato dalla reggina Giovanna Prima.<br />
Stannovi li padri certosini, e sonvi tre cappelle fabricatevi da Nicola Acciaioli gran<br />
siniscalco <strong>di</strong> essa reggina, il convento e la chiesa corrispondente in buona parte al sito,<br />
ch‟è mirabile. Vi sono buone pitture, imparticolare il coro e la sacrestia, cioè la volta è<br />
<strong>di</strong> Giuseppe d‟Arpino, ma mirabilissima, come sono gli armari della sagrestia intersiati<br />
<strong>di</strong> legno con <strong>di</strong>verse istorie, et è non p<strong>un</strong>to inferiore al coro <strong>di</strong> San Domenico <strong>di</strong><br />
Bologna, ma in questo non eccede questa città <strong>di</strong> che non poco mi meraviglio. Evvia<br />
San Pietro ad Ara antichissima chiesa, et è la prima che consagrasse San Pietro in Italia.<br />
Sonvi altre chiese nella città infinite, ma le nominate sono le più degne d‟esser viste,<br />
benché ve ne siano <strong>un</strong>a mano <strong>di</strong> moderne assai belle, come Santa Maria degli Angioli a<br />
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