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Diario di viaggio di un anonimo viterbese - Unitus DSpace ...

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Lasciandosi alle spalle Rimini, A.V. esce dalla Via Flaminia e si<br />

immette nell‟Emilia dove la prima località che incontra e che gli darà <strong>un</strong><br />

giaciglio notturno è Savignano, “castello ab<strong>un</strong>dantissimo in particolare de<br />

grani” 64 .<br />

Cesena è la città che visita il 12 <strong>di</strong> settembre. Si trova al centro della<br />

Via Emilia e benché non si <strong>di</strong>stingua per la bellezza ospita il bel duomo e il<br />

vescovato del car<strong>di</strong>nale Tonti. Durante la stessa giornata, costeggiando il<br />

fiume Sauro, passa per il castello <strong>di</strong> Forlimpopoli, Forlì e Faenza che<br />

raggi<strong>un</strong>ge lasciandosi sulla sinistra il fiume Montone. Quest‟ultima,<br />

contrariamente a Forlì, città piatta e poco apprezzata fatta eccezione per la<br />

rocca, lo colpisce per l‟ampiezza delle strade, la magnifica piazza e i<br />

palazzi tra i quali sovrasta la bellezza <strong>di</strong> quello del governatore. Visita il<br />

duomo, il campanile e la torre dell‟oriolo, ancora oggi meta <strong>di</strong> numerosi<br />

visitatori.<br />

Passando per Argenta, su <strong>un</strong> ramo del Po, colpito dall‟elevato tasso<br />

<strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà della zona, il nostro viaggiatore si lascia andare a considerazioni<br />

ilari sottolineando “ch‟è più tosto stanza <strong>di</strong> ranocchie che <strong>di</strong> uomini”. Il<br />

giorno 13 finalmente arriva a Ferrara. Il nostro <strong>anonimo</strong> riporta nel <strong>di</strong>ario<br />

l‟assenza <strong>di</strong> menzione della città tra i testi degli autori antichi, ma sostiene<br />

però, secondo quanto letto in <strong>un</strong>a cronaca, che fosse stata e<strong>di</strong>ficata nel 425<br />

da Teodosio II. A causa dell‟umi<strong>di</strong>tà costante dovuta alla depressione in cui<br />

è stata costruita, le sue strade risultano impraticabili per via del fango e<br />

della sporcizia. Pur tuttavia, la città appare agli occhi del nostro viaggiatore<br />

<strong>di</strong> <strong>un</strong> fascino straor<strong>di</strong>nario. Rimane, infatti, impressionato dall‟efficienza<br />

della fortificazione, come ci <strong>di</strong>ce opera dei duchi Ercole II e Alfonso I, tutta<br />

circondata <strong>di</strong> baluar<strong>di</strong>, terrapieni e fossati colmi d‟acqua. La fortezza, con<br />

cinque baluar<strong>di</strong> agli angoli e profon<strong>di</strong> fossi, fu fatta costruire dai pontefici<br />

64 Ivi, p. 5<br />

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