Diario di viaggio di un anonimo viterbese - Unitus DSpace ...

intrapreso per le motivazioni più diverse. Scrivere il racconto della propria
vita significa riprendere in mano la propria esistenza per raccontarla non
soltanto come impersonale catalogo di eventi, ma come vicende che hanno
creato e forgiato il carattere di un uomo. Non si può, quindi, mai parlare di
biografia insensibile neanche quando l‟autore abbia volontariamente deciso
di omettere dal suo racconto personale le informazioni riguardanti le
passioni ed i sentimenti provati al momento, dato che le avrà sicuramente
rivissute al momento del ricordo stesso.
Per dirla con Lidia Ravera
Ogni autobiografia è la storia di un viaggio, questo
viaggio, anche se non ti sei mai mosso da casa 60 .
L‟uomo è un prodotto del tempo e vive in esso. L‟uomo è tempo e si
costruisce nel suo passato e futuro. Apprendere è un verbo al tempo
passato; sperare al tempo futuro. Si impara dalla storia trascorsa per crearne
una nuova in cui vedere realizzati sogni, desideri e speranze. La nostra vita
è costruita di istanti che creano una storia discontinua, a volte indecifrabile
e dolorosa.
Gettare lo sguardo al passato si rivela come la mossa necessaria per
svelare i lati oscuri dei nostri comportamenti, dei nostri pensieri e stati
d‟animo. Una frase, un nostro atteggiamento che esce dai confini della
routine ci creano instabilità. Non ci riconosciamo – o non ci conosciamo –
in noi stessi. Siamo in continua evoluzione, in perpetua trasformazione, per
questo abbiamo bisogno di conferme e di punti fermi. Volgere lo sguardo
all‟indietro si tramuta nella speranza di ritrovarsi.
60 L. Ravera, Ogni autobiografia è la storia di un viaggio, Abstract della relazione presentata al II
Convegno Nazionale della Libera Università dell‟Autobiografia: “Memoria e oblio nell‟incontro tra
culture”, svoltosi ad Anghiari il 13 maggio 2000 e raccolto in Il prisma, op. cit., p. 307.
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