Diario di viaggio di un anonimo viterbese - Unitus DSpace ...

vigile e attento alle novità che gli si presentano. Descrive entusiasticamente
i processi di raffinazione del sale e di coniatura delle monete nel percorso
che da Innsbruck conduce ad Hall.
Non dimentica mai di annotare impressioni sul paesaggio, restando
pur sempre fedele al limitato gusto seicentesco che non prevedeva
particolari slanci emozionali nei riguardi degli spettacoli della natura. La
descrizione di Vienna lo impegna per diverse pagine del diario. Come per
tutte le città estere di spessore visitate, le annotazioni spaziano dal piano
architettonico a quello popolare, da quello politico-amministrativo a quello
militare, dalle curiosità sulle famiglie regnanti ai loro servitori. Questo suo
saper guardare a tuttotondo, la prontezza nel riferire un avvenimento a lui
contemporaneo o storico, la curiosità per ogni particolare aspetto delle
località che veniva scoprendo, non solo confermano l‟immagine di erudito
che gli ho attribuito, ma ne rivelano una certa brillantezza e vivacità di
spirito.
L‟itinerario prosegue verso Praga e lo stupore che esprime
nell‟attraversare la Moravia si spegne nell‟entrare in Boemia, terra
impervia e pericolosa. A restituirgli il buonumore è la visita nella città
dove, oltre ai bei monumenti che vi si ergono, ha la possibilità di essere
testimone di ingranaggi di varia natura che oltre alla curiosità che
scaturiscono nel viaggiatore sono di ben poca utilità.
Le tappe successive sono quelle di Ratisbona e in seguito di Monaco,
Augusta, Norimberga, dopo di che decide di riprendere la strada per
Innsbruck, dove non si era fermato nel viaggio d‟andata. Queste sono terre
particolarmente pericolose, non solo per gli imprevisti dettati dalla natura o
dal viaggio stesso, quanto per gli agguati dei soldati mal pagati che, mossi
dalla fame, si annidavano prevalentemente nelle regioni boscose per
assalire i malcapitati che si trovavano a percorrere quella strada. Può tirare
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