Diario di viaggio di un anonimo viterbese - Unitus DSpace ...

sopradetti stati gli hanno assegnato in ricompenza altre rendite di stati che hanno
confiscati loro alli vassalli del re delle quali sempre che si faccia o tregua o pace gli
saranno subito restituiti. È oppinione in molti e con molte ragioni, che il principe abbia
grandissima somma de contanti, perché rispetto alla grossa entrata, egli ha pochissima
spesa, tenendo una corte di sedici alabardieri, otto paggi, otto gentiluomini ordinari, sei
straordinarii, dui aiutanti di Camera e gli altri officiali, che fra tutti compresi ventisei fra
staffieri e lacchè non arrivano a cento bocche, delle quali come ho detto gli n‟è pagato
un terzo del palazzo. Ha bella ma non molto grande stalla e finalmente è fameglia molto
ordinaria, rispetto alla sua grandezza, e poi è il più accurato signore del mondo, non
compra mai niente a eredenza, fa le sue provisioni a tempo, vede ogni sera le sue liste,
et in somma ottimo maestro di casa, non ha moglie, tampoco il conte Enrico suo
fratello, ne pare che mostrino volontà di pigliarla. Il detto conte Enrico è d‟età di
quaranta anni, bellissimo e gentilissimo cavaliere e generale della cavalleria, per la qual
carica ha ottomila scudi d‟entrata per provisione, et in oltre fino a quattromila altri gli
rendono due compagnie. Ha le sue entrate di patrimonio per meglio di altri trentamila
scudi, se bene anco lui ha qualche cosa nelli stati del re se muore Mauritio, questo
succederà nel governo, essendo amatissimo, però per essere di fattione. Dubitasi
grandemente che in questo caso egli non si lasciasse trasportare qualche poco, ha questa
passione, nella quale non gli mancaranno infiniti che l‟anderanno fomantando, donde
potrebbono surger di nuovo apertamente quelli umori, che per la prudenza del fratello
stanno oggi supiti, et a i quali, quando punto si mostrasse inclinato lui, portarebbe risico
grande questa republica di perdersi. Si governa però in questo accortamente, non
mostrando alcun senzo apertamente, ma si sa che egli era grand‟amico di Bernavelt, e
che veramente egli in coscienza è armenista. Questo è nato d‟una figliola
dell‟ammiraglio Coligni, che però viene ad esser cugino di monsù di Sciantiglion della
casa di Nassau, non vi è altro più vicino a succedere nell‟eredità di questo principe che
il conte Giovanni cattolico e che serve il re in Fiandra con carico di colonnello di
cinquecento cavalli che nell‟esercito di sua maestà, benché in nome, non avendo in fatto
più d‟una compagnia, è però unico. Questo ha figlioli, et è stimato buon cavaliere, non
credo però che de feudi, e fidercommessi in poi gli si lassano altro, tanto più, che questi
signori hanno molti nepoti, avendo avuto cinque sorelle, una maritata al principe del
Palatino, una a Buglione, l‟altra al principe d‟Analt, una monaca in Francia e l‟ultima
86