Diario di viaggio di un anonimo viterbese - Unitus DSpace ...

interposte da Betlem et altri nemici dell‟imperatore, si cominciò a 30 di maggio la dieta,
e fu l‟alloggiamento distribuito con bonissimo ordine, cioè dentro al castello fu dato
quartiere alla città a tedeschi et alcuni prelati ungheri, nel borgo all‟altri cavalieri e stati
ungheri. Vi erano tremila tedeschi, e da centocinquanta cavalli alloggiati, cioè la
cavalleria fuori delli borghi, nelli quali poi avevano il Palatino Turco et altri signori
ungheri qualche numero di gente, ma tutta da servitio. Il resto della fanteria era dentro
alla terra, di modo che l‟ungheri stavano posti in mezzo alla gente dell‟imperatore. Fu
eletto nel principato della dieta dalli stati fra i nominati [...] al solito da sua maestà. Il
Tursi per Palatino, che era forsi per lui che l‟essere calvenisto, è stato principalissimo,
fra i ribelli il più defendente, tuttavia ha professato, e professa di voler essere per
l‟avvenire buon servitore dell‟imperatore. Spunti principali consistono nella dieta, nelle
cose di religione e di presidii. In quelli non si è perduto, et i gesuiti remangono nel
regno, ben che sostentati da privati e dall‟arcivescovo di Strigonia imparticolare, et i
beni ecclesiastici si devono restituire il giorno di san Bartolomeo; trattandosi però
dell‟occupati in quest‟ultima guerra, quanto a presidii, fuor che in Chiavarino e Comor,
che restono con loro, e presidio tedesco. L‟altre piazze remangono tutte con presidio
unghero, che è come non l‟avere, però col tempo potrebbe venire il acso di avervi di
nuovo a metter tedeschi, ma per ora è parso bene l‟accomodarsi con l‟ungheri nel
miglior modo, che si poteva.
Ancoronata l‟imperatrice il giorno di Sant‟Anna, dopo essersi disposta tutta la cavalleria
fuori della città, e dentro la fanteria in una chiesa dirimpetto al palazzo dell‟imperatore,
la cui maestà comparve per rendersi più maestoso all‟ungheri in mezzo a dui vescovi
parati, con manto, corona, e scettoro imperiale, et il mondo nella mano manca con sei
araldi inanzi con le loro giubbe, con l‟armi dell‟imperio e delli stati di casa d‟Austria, e
lo stocco portato nudo dal marescial di corte. Seguì uno il secci uno de gentili ungheri
con il mondo, lo estrasi altro gentile con lo scettero, et il Palatino Tursi con la corona
d‟Ungheria, e dietro a loro l‟imperatrice in mezzo a due vescovi pariementi parati si
cominciò la messa dell‟arcivescovo di Strigonia primate del regno, con dieci vescovi
regnicoli assistenti, alla quale l‟imperatore intervenne sempre in abito sotto baldacchino
in sede imperiale, e l‟imperatrice sotto un altro baldacchino in mezzo alla chiesa
dirimpetto all‟altar maggiore. Dopo l‟epistola l‟imperatrice s‟inginocchia all‟altare dove
fu unta col olio sacro dall‟arcivescovo nella fronte, nelli reni, e nei polsi, e di poi essersi
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