Diario di viaggio di un anonimo viterbese - Unitus DSpace ...

Roma e a Napoli.
Vincenzo De Caprio pone l‟attenzione sulla particolarità di
quest‟ultimo diario che si distingue da quelli precedenti per la scarsità delle
annotazioni e per il limitato interesse che Acerbi dedicò al viaggio stesso.
La temerarietà dimostrata da giovane quando si spinse fino al Capo Nord,
che rappresentava la punta estrema delle esplorazioni umane, si stempera
una volta raggiunta un‟età avanzata, quando pare che avesse deciso di
recarsi a Roma e a Napoli solo per un senso di dovere morale. In questo si
spiegano l‟ansia e la frenesia che mostra nel voler visitare i monumenti più
ambiti dai viaggiatori stranieri. Perciò, quello che da ragazzo fu un
viaggiatore, assume le sembianze, con il passare degli anni, di uno di quei
tanti turisti spinti alla partenza più da un sentimento di correttezza che di
vero interesse.
Questa piccola digressione su Acerbi mi è sembrata opportuna per
chiarire, portando un esempio specifico e reale, le argomentazioni esposte
fino ad ora. Si è visto come la curiosità, la necessità, il senso del dovere
morale e la ricerca di sé siano i punti di partenza per chi decide di
intraprendere un viaggio. Abbiamo visto come cambiano le posizioni dei
viaggiatori a seconda di alcuni elementi distintivi come l‟età e il grado
culturale, ma non ci siamo ancora occupati dell‟argomento partendo da un
altro punto di osservazione: il viaggio mentale.
Così come è stato possibile operare una distinzione tra le diverse
tipologie di viaggio fisico ipotizzando le motivazioni che darebbero
impulso alla partenza, allo stesso modo prenderò in esame il viaggio
mentale partendo da considerazioni parallele. Infatti, il viaggio – fisico o
mentale che sia – si caratterizza per una serie di peculiarità invariabili.
Pertanto, così come una persona decide di spostarsi da un luogo all‟altro
per curiosità o necessità – imposta da altri o dal soggetto stesso – allo
54