Diario di viaggio di un anonimo viterbese - Unitus DSpace ...

se bene antichi, però meriti grandissimi, si sono anco sempre governati in modo, che li
hanno dato quelle sodisfationi circa alle contributioni, aiuti et altro che hanno voluto, e
niente di più, e quando si è tentato di forzarli e valersi dell‟arbitrio, si è veduto quello
che vi è successo, essendo in sustanza popoli che parlando conforme al lor genio antico
non sanno, ne commandare ne obedire assolutamente, però vi sono per loro stessi eletti i
principi, ma con leggi, e patti fatti da loro, et osservatigli sempre dalla casa di
Borgogna, e suoi successori, fino ce l‟ambitione de grandi con l‟introduttione dell‟eresia
e le medicine troppo violente del duca di Alva non hanno alterato le cose. La nobiltà
delle provincie soggette al re è splendida e cortese e con i trattenimenti che hanno,
inparticolare i grandi ben affetti al principe, la plebe, è più civile e gentile assai che in
Olanda non essendo contaminata da quelli accidenti che hanno guasto più la natura di
quelli, che di questi non manca però anche poi del veleno, e se quel governo esce poi
una volta da un principe del sangue, o d‟un italiano, la dispositione sarà sempre
grandissima a nuove risolutioni, essendoci sempre qualche mal sodisfatto, et un
continuo instigamento dell‟esempio della libertà degli olandesi, la quale non mancherà
sempre con l‟occasioni del perpetuo commercio, che hanno insieme quelli uomini
appassionati di dimostrare a i vassalli del re, e dicono in Olanda liberamente, che
sperano che debba venir a quel governo un cardinale spagnolo come Granvela o un
governatore di quella natione che guasti si come fece il duca d‟Alva, tutto quello che ha
conservato a sua maestà il buon governo et il valor de gli italiani, lodando sempre non
solo il duca Alessandro, ma a piena bocca, et universalmente il marchese Spinola.
Al 4 d‟ottobre fui a magnare a Alest terra popolata et assai forte, e famosa per la ritirata
che vi fecero dentro gli ammutinati l‟hanno con perniciosissimo esempio come si è
veduto dopo in altre occasioni prima di arrivare alla città passai il fiume Tenera, che
divide la Fiandra dal Brabante d‟Alosa; la sera arrivai a Gant capo della contea di
Fiandra, è città di sette miglia di circuito, ma mali abitanti situata in piano, non vi
manca però dentro delle colline, e siti amenissimi e fortificato tutto questo gran circuito,
e quasi tutto con fortificationi regolate alla moderna et in oltre ha un forte castello con
quattro baluardi da una parte di essa con molta artigliaria, e ben guardato dove nacque
Carlo Quinto, se bene di poi è stato demolito e riedificato. È posta la città sopra il fiume
della Schelda et i fiumi Lisa e Livia et ha infiniti rami d‟altre acque, che con questi
sopradetti la ripartiscono in ventisei isole, che tutte vi la congiunge con ponti, la
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