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Diario di viaggio di un anonimo viterbese - Unitus DSpace ...

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succeduti all‟occupazione <strong>di</strong> Clemente VIII e all‟epoca della visita del<br />

nostro viaggiatore era presi<strong>di</strong>ata da 300 fanti. La città, sede del generale<br />

d‟armi che aveva pre<strong>di</strong>sposto <strong>un</strong>a guar<strong>di</strong>a costante <strong>di</strong> 200 soldati <strong>di</strong><br />

presi<strong>di</strong>o e <strong>di</strong> 100 cavalli, malgrado i ferraresi ne attestassero <strong>un</strong> <strong>di</strong>ametro <strong>di</strong><br />

6 miglia, agli occhi del nostro viaggiatore non pareva più l<strong>un</strong>ga <strong>di</strong> 5. A<br />

giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> quanto riportato nel manoscritto, Ferrara risulta magnifica sotto<br />

tutti gli aspetti. Le strade, considerate come le più belle <strong>di</strong> qualsiasi altra<br />

città iatliana, soprattutto quella della “Zuecca”, quella “de gli Angeli” e <strong>di</strong><br />

“San Benedetto”, oltre a essere l<strong>un</strong>ghe fino dove la vista può arrivare, sono<br />

decisamente larghe e vedono sorgere ai loro lati splen<strong>di</strong><strong>di</strong> palazzi e case<br />

meravigliose. Di notevole eleganza e superbia è il Palazzo del Diamante,<br />

residenza del duca <strong>di</strong> Modena, così chiamato perché in marmo scolpito a<br />

forma della pietra preziosa. Dirimpetto si trova il Palazzo dei Turchi con<br />

intarsi in marmo nero, in <strong>un</strong> angolo il Palazzo <strong>di</strong> Casselli, con la porta più<br />

notevole mai vista in ness<strong>un</strong> altro luogo sormontata da <strong>un</strong> terrazzino in<br />

marmo bianco sostenuto da <strong>un</strong>a serie <strong>di</strong> angeli, mentre in <strong>un</strong> altro angolo si<br />

erge il palazzo del car<strong>di</strong>nale d‟Este, “che dentro è como<strong>di</strong>ssimo e con<br />

bellissimo giar<strong>di</strong>no” 65 . Di notevole architettura appare il Palazzo Ducale,<br />

rifugio della nobiltà, reso sicuro da profon<strong>di</strong> fossi e ricco degli splen<strong>di</strong><strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>pinti sopravvissuti alle ruberie. All‟entrata della struttura si possono<br />

ammirare le due statue <strong>di</strong> bronzo che rappresentano il marchese Nicolò a<br />

cavallo e il duca Borso a sedere. Vi è, poi, il duomo interamente adornato<br />

da marmi bianchi, nel quale A.V. può ammirare i <strong>di</strong>pinti, anche qui in<br />

buona parte vittime <strong>di</strong> razzie. Tra le chiese en<strong>un</strong>ciate, la maggiore è la<br />

certosa che accoglie le spoglie del duca Borso, suo committente.<br />

All‟e<strong>di</strong>ficio appartengono lo splen<strong>di</strong>do convento e la chiesa, in cui si trova<br />

65 Ivi, p. 7<br />

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