Diario di viaggio di un anonimo viterbese - Unitus DSpace ...

ella fortezza posta in un monte rilevato e spiccato da ogni banda. Più avanti trovammo
una terra dell‟arciduca Carlo, dove è un antico monasterio, et infine andammo a dormire
a Ranzempach terra del medesimo marchese e la mattina di 23 di bonissima ora
andammo a Norimbergh, posta nelli confini della Baviera, della Svevia e della
Franconia. Il fiume Piniz gli passa per il mezzo sopra il quale però sono ponti di pietra,
che uniscono la città, la quale quasi è uguale a ciascuna banda. La grandezza della città
è simile a quella d‟Augusta, e fa sopra a centomila anime, delle quali sono però forse
qualche migliaro de cattolici, benché occulti, quali se bene non vi hanno essercitio, non
essendovi altro che il luterano, vanno il giorno delle feste due leghe lontane ad udir la
messa, e sperano se l‟imperatore vi viene a farvi una dieta d‟ottener per suo mezzo una
chiesa, se bene non so come sia per riuscirli facilmente. La città in se è tutta bella,
perché tutte le case e chiese sono fabricate di pietra, fuor dell‟uso della Germania, e
sono anco per il più tutte fabriche onorevoli. Le strade assai lunghe e belle; ha una
piazza grandissima, et una bella fontana, se bene antica, dove si vendono i frutti e l‟erbe
in grandissima quantità, et è bella con il veder contrattare alle donne di Norimbergh, che
se bene sono le più scortese di Germania, sono di gran valore. Il palazzo publico è
fabrica moderna assai ricca, ma poco ben intesa; vi è una gran quantità di pozzi publici.
Sono le chiese di San Lorenzo, e di San Tedaldo grandissime, dalle quali non hanno
levato immagine di sorte alcuna, e vi sono alcuni quadri d‟Alberto Duro, che fu da qui,
che sono bellissimi, sonvi molt‟altre chiese. Vi è il castello, anticamente Castru Noricu,
fondato da Tiberio Cesare. Dall‟una banda, sulle mura della città, vi è un palazzo molto
antico, che si riserba sempre per l‟abitatione dell‟imperatore, e vi sta per decoro
continuamente un senatore et in questo castello sta un pozzo profondissimo del quale
con l‟ingegno d‟una gran ruota, può un fanciullo agevolmente tirare in grandissimo
secchio d‟acqua. Vi è una grandissima quantità di molini dentro alla città nel fiume che
l‟altra versa, e da vantaggio, ne hanno fabricato uno con quattro macine che lavorano
con cavalli, assai amplo e bello. Vi sono i macelli publici, granari, e l‟arsenale, con
ragionevole ma non eccessiva quantità d‟arme. Vi sono fuori e dentro molti giardinetti
assai ben tenuti, dove non mancano anco, oltre a fiori de vasi d‟agrumi, e fichi, che però
conservano con estrema diligenza. La città è assi forte, non solo rispetto al sito, già che
ella è quasi per tutto superiore alla campagna, ma anco alle mura, che sono doppie tutte
di pietra e con molti baluardi, et una finità de torri, et alcuni maschi grandi, et è a vedere
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