Diario di viaggio di un anonimo viterbese - Unitus DSpace ...

avrebbe fatto invidia persino al granduca, tanto per la grandezza del
territorio quanto per le entrate che ne avrebbe ricavato.
Da Parma, passando per San Secondo, arriva a Cremona “della
quale, avendo parlato dell‟altro viaggio, non ho che dire di più, solo che vi
veddi alloggiare quattro compagnie di cavalli, per non aver le paghe di
molti mesi in qua vivono a descritione con gran rammarico di paesani e
vergogna del re” 101 .
Il giorno 12, attraversa l‟Oglio all‟altezza di Ponte Vico, fortezza
presidiata dai veneziani e, dopo aver fatto una breve tappa a Malerba,
giunge a Brescia. Come al solito, si preoccupa di annotare le impressioni
sulla fortificazione della città, sulla sua guardia e i rifornimenti di
munizioni. Sotto la protezione della Repubblica di Venezia, il governo
della città è retto da “un proveditore gentiluomo veneziano, et un
governatore dell‟armi dello stato”. È una bella e grande città che ospita,
secondo le stime del nostro viaggiatore, settantamila cittadini. Le famiglie
nobili, di cui il nostro viaggiatore fa un breve elenco, godono di notevole
ricchezza ma col rischio di vedersi cadere in rovina a causa delle continue
lotte intestine. La plebe, invece, vive in modo dignitoso grazie
all‟abbondanza di botteghe e di una gran varietà di esercizi che le
permettono il sostentamento. Il territorio cittadino è disseminato di bei
palazzi, strade larghe e chiese di notevole bellezza.
La sera del 18 giugno si ferma a dormire nei pressi di Desenzano, da
dove la mattina del giorno successivo si imbarca per raggiungere Salò,
circondata da floridi agrumeti e collinette disseminate di ogni sorta d‟alberi
da frutto, dai bei palazzi, come quello del marchese Pallavicino, colpiscono
lo sguardo del nostro viaggiatore. Da qui, costeggiando tutta la riviera del
Lago di Garda, affascinato dalla bellezza del paesaggio, parte per Trento il
101 Ivi, p. 30
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