Diario di viaggio di un anonimo viterbese - Unitus DSpace ...

esercito, e debellare i suoi rebelli prima di darli
tempo d‟erigerli un principe grande per capo e di
guadagnarsi quell‟aderenza che hanno posta sopra il
tavoliere l‟essere, o il non essere detta corte
d‟Austria in Germania, non sarebbe stato bisogno
d‟aspettare l‟avvisi di Spagna e da altri principi in
una estrema calamità; ma l‟avaritia de suoi ministri,
e la troppo bontà, per non dire dapocagine, di questi
principi d‟impedire sempre la fabrica d‟un tanto
necessario fondamento alla loro grandezza 116 .
A questa serie di provvedimenti suggeriti dal nostro relatore segue
un lungo conteggio personale per soddisfare a pieno le necessità delle
milizie.
Segue in successione di autorità d‟appartenenza alla corte degli
imperiali, un lungo elenco di personaggi e di incarichi assolti. Così, senza
dilungarci troppo nel minuzioso elenco di cortigiani di cui ci fornisce il
nostro relatore e dei loro salari, possiamo dire che la massima carica è
ricoperta dal maggiordomo, a seguire vi sono gli “tutti l‟offitiali, e servitori
della bocca, e della guardia, e della caccia, e della cappella”, ognuno di loro
a capo di un‟infinità di altri inservienti.
L‟imperatore spende poco in materia di ambasciatori, poiché gli
ordinari rare volte vengono inviati a Roma, mentre in Spagna, Francia e a
Venezia si accontenta di tenere un segretario alla porta. Si spende molto
poco anche per i corrieri tanto per la poca curiosità dell‟imperatore di
conoscere le faccende estere quanto per i pochi interessi che lo stesso ha in
Italia e in Francia. Ha, invece, una folta schiera di funzionari e ministri in
116 Ivi, p. 44
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