Diario di viaggio di un anonimo viterbese - Unitus DSpace ...

che da quel luogo, in particolare il Palatino, che per essere uomo di tempo, se bene assai
robusto, saltò e ballò indifferentemente. Nel mettere il ballo cominciò sua maestà, et
inanzi altri dieci ungheri, come scoperti vanno, ballando, finché l‟imperatore invita, e se
è di notte portano una torcia per uno in mano. Finito il ballo le loro maestà si ritirorono,
e ciascuno andò a spasso fuori della città, in particolare gli ungheri con bellissimi
cavalli, ma dipinti starvagantemente, e riccamente abbelliti con abiti, e pennacchiere
d‟airone nobilissime fecero una superba vista, precedendo a ciascuno de principali
sempre almeno quaranta, cinquanta e fino a cento uomini a piedi armati di scimitarre, e
così finì la giornata e la festa, che per vedere la maestà dell‟imperatore in abito, che
rarissime volte si suol vedere con quella cerimonie, con apparato di gente vestite tanto
fuori dell‟uso nostro, fu veramente bellissimo.
Ritornammo alli 22 a Vienna, dove a 29 partimmo per Praga, e passammo i tre rami del
Danubio, e l‟ultimo ponte, dove ancora si vedono molte fortificationi fatte da nostri,
quando il conte della Tone e Berlem, vennero per sopprendere la città. Passammo per
Stoccherau, e dormimmo a Senegion piccioli casali dell‟Austria, et alli 30 andammo a
pranzo a Zenam, città di Moravia con un colle, sotto il quale passa un fiumicello che
divide l‟Austria da essa Moravia. Questa è bella terra, allegra, et ha una bella piazza. Vi
sono delle chiese cattoliche, ma 17/8 sono eretici di diverse sette, non essendo in
Germania provincia nessuna, dove sia maggiore confusione e diversità d‟uomini che
questa, dove fra gli altri vi sono gli anabatisti con molti luoghi quali chiamano prurder,
che vuol dire fratello, rispetto alla vita commune, che tengono. Questi vivono come in
un convento, et a ognuno tocca una o due stanze, e famiglia, e lavorano tutti di qualche
arte, e sono bonissimi ferrari e falegnami, et in esercitii, simili vogliono assai, et il
ritratto de loro lavori entra tutto in mano ad alcuni loro deputati, che se ne servono per
comprare da vivere per la prudeiro, alla quale si dispenza giornalmente il bisogno di
ciascuno. Nel resto non hanno nulla di proprio, ne di capitale, e per i baroni de luoghi,
dove sta questa razza d‟uomini sono vilissimi, perché li servono a tutti li bisogni di casa
loro, senza spesa nessuna. Magnano a una tavola, lavorano in diverse stufe grandi,
ciascuno il suo esercitio, e stentano in somma come cani, e con loro fanno bene i loro
predicanti, in particolare qualche forastiero, perché è padrone di ciò che hanno de
danari, fuori delle donne, e di ciò, che vuole, non portano armi di sorte alcuna, e se i
cattolici avessero qualche una delle loro massime sarebbe buona cosa.
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