Diario di viaggio di un anonimo viterbese - Unitus DSpace ...

constamment 55 .
Pertanto quel “rifugio” altro non era se non un luogo personale, tanto
mentale quanto fisico dove Michel de Montaigne
[...] non ricerca una passività rispetto alle passioni:
dopo averle conosciute, se ne riappropria senza
sottomettersi ad esse: mira a saperle regolare 56 .
Siamo arrivati, dopo aver vagliato le differenti motivazioni o stimoli
che agevolano l‟apertura al viaggio mentale, al vero obbiettivo di questo
paragrafo, ovvero quello di illustrare in che modo l‟autobiografia sarebbe
assimilabile ad un viaggio.
Abbiamo visto che nel caso in cui si parli di viaggio mentale come
mezzo di riappropriazione di sé, vengono chiamati in causa alcuni fattori
come la solitudine, la fantasia, la riflessione. Ma la ricerca personale
prende forma anche, ed è il caso dell‟autobiografia, nel viaggio nel proprio
passato.
Si è detto che viaggiare con la mente significa vivere o rivivere le
situazioni di un passato realmente trascorso. Nel caso dell‟autobiografia,
l‟interessato volge lo sguardo al passato e, volontariamente o meno,
riaffronta e rivive i fatti accaduti. Il racconto di sé diventa un modo per
riprendere in mano l‟esistenza vissuta e per darle un senso attraverso la sua
esaminazione.
55 J. Starobinski, Montaigne en mouvement, Paris, 1982, p. 19; tr. it. Montaigne il paradosso
dell’apparenza, Bologna, 1984, p. 19: “[...] dato una localizzazione, insieme simbolica e concreta, alla
distanza riflessiva, averle riservato un luogo sempre accogliente, senza essere costretto ad abitarlo
costantemente”.
56 N. Boccara, Filosofia e Autobiografia, op. cit., p. 29.
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