Diario di viaggio di un anonimo viterbese - Unitus DSpace ...

Da Sant‟Omer alli 9 passassimo il fiumicello d‟Erese, et oltre il quale s‟entra nel
contado di Cales o paese Oraquia, come dicono i francesi et arrivammo la sera a Cales
città, è porto di mare molto famoso et importante della quale parlaremo al ritorno.
Da Cales imbarcai alli 11 per passare in Inghilterra quel famoso canale, come feci
felicemente, se bene con molto timore de li corsari, in quattro ore. Il flusso e reflusso
del mare qui è tanto violento che di sei in sei ore cala e cresce a segno che nelli porti di
Cales e di Douse restano le navi grandi tutte a secco e si allontana il mare da essi porti
più d‟un tiro di moschetto a segno, che calculano più di (...) palmi di marea, che è delle
maggiori, che vi sono in tutto il mondo. Vedesi l‟Inghilterra con alcuni dirupi e di
lamati di terra bianca, che la fanno parere verso il mare tutta coperta di neve, e di questa
bianchezza vogliono, che l‟antichi la chiamassero Albione, dove è il porto cui s‟imbarca
con una terra di poco momento. È un castello in un poggio molto antico, che dicono
esser fabricato dalle ruine, e d‟una città edificatavi da Giulio Cesare. Vi è
dell‟artigliaria, non è però nel resto molto monito, ne ben tenuto, non essendo mestiere
d‟inglesi il premere nelle fortezze, delle quali non fanno stima e non ne hanno perché la
difficultà dell‟accosto e de porti dell‟isola li rende sicuri senza queste diligenze da ogni
impeto de nemici forastieri. Di dove tirai inanzi a Canturberi, città archiepiscopale e
primata del regno antichissima, e dove solo è di riguardevole una bellissima e gran
chiesa, già dedicata a san Tomasso arcivescovo cantauriense, il corpo del quale fu
barbaramente fatto dissotterrare, la quale fu spogliata d‟un infinità di ricchezze da
Arrigo VIII. Vi sono molti seppolcri d‟arcivescovi, et il corpo di esso santo, ma senza
alcuna veneratione. Vi si mantiene un onorevol clero di canonici e clerici, ma con quel
decoro, che può portare la loro confusa religione. Di Cantuberi passai per Sestimburgh
piccolo luogo, indi a Rocestra posta sul fiume (...) fui dove arriva un braccio dl Tanigi.
Questa è una picciola terra, e vi stanno a svernare la maggior parte delle navi da guerra
del re, che sono assai grandi galeoni, e molto ben armati a suo tempo. Di Rocestre vassi
a Gravesonda terra posta alla destra riva del fiume Tanigi, e di dove ordinariamente
s‟imbarca con la marea, o si viene a sbarcare da Londra, alla qual città arrivai alli 12.
Questa è capo del regno, risiede in piano, e quasi tutta alla sinistra riva del fiume, sopra
il quale ha un ponte fortissimo di ventiquattro archi, che la congiunge, sopra il quale
sono quattro buoni palazzotti e novantaquattro botteghe, di modo che non si conosce se
non in alcuni luoghi di caminar sopra. La città è grande e con i borghi, che sono uniti a
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