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produzione di energia elettrica con sistemi a celle ... - Il Saturatore

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gli impianti fotovoltaici<br />

Fig.28 - Caratteristiche I-V <strong>con</strong> generatore fotovoltaico e accumulo elettrochimico<br />

Rispetto alla <strong>con</strong><strong>di</strong>zione precedente la corrente I L dell’utilizzatore non cambia,<br />

mentre nelle <strong>con</strong><strong>di</strong>zioni attuali <strong>di</strong> irraggiamento la corrente I PV del generatore è<br />

<strong>di</strong>ventata inferiore del fabbisogno. In questo caso la batteria sostiene il generatore, e<br />

la corrente I B corrisponde ad una scarica della batteria, <strong>con</strong> <strong>con</strong>seguente restituzione<br />

della <strong>energia</strong> accumulata in precedenza.<br />

Naturalmente ad ogni ciclo <strong>di</strong> carica e scarica corrisponde una aliquota <strong>di</strong> <strong>energia</strong><br />

<strong>di</strong>ssipata. Nel suo complesso però l’impianto descritto risponde molto meglio del<br />

precedente all’esigenza <strong>di</strong> ottimizzare lo sfruttamento della risorsa fotovoltaica,<br />

<strong>con</strong>sentendo inoltre all’utilizzatore <strong>di</strong> lavorare a tensione pressoché costante.<br />

Si può <strong>con</strong>cludere che un impianto fotovoltaico collegato a carico resistivo e batteria<br />

potrà essere ottimale solo per una sola <strong>con</strong><strong>di</strong>zione <strong>di</strong> temperatura.<br />

Infatti l’ottimizzazione in<strong>di</strong>cata nella figura 26, <strong>con</strong> la caratteristica <strong>di</strong> batteria che<br />

me<strong>di</strong>a fra i punti <strong>di</strong> massima potenza del generatore, può venir meno nel caso la<br />

temperatura dei moduli sia molto <strong>di</strong>versa da quella ipotizzata. Tuttavia per impianti<br />

<strong>con</strong> potenza nominale fino a qualche centinaio <strong>di</strong> Watt (per esempio segnaletica<br />

stradale, pali per pubblica illuminazione), lo schema <strong>di</strong> impianto è del tipo della figura<br />

25, provvedendo in qualche caso ad aggiungere un Regolatore <strong>di</strong> carica <strong>di</strong> batteria, avente<br />

lo scopo <strong>di</strong> evitare sovraccariche oppure scariche troppo profonde.<br />

Per impianti <strong>con</strong> potenze nominali superiori si può utilizzare uno schema del tipo<br />

in<strong>di</strong>cato nella figura 29, nella quale compare il <strong>di</strong>spositivo denominato “Convertitore<br />

dc/dc” (dc è la sigla <strong>di</strong> <strong>di</strong>rect current, ovvero corrente <strong>con</strong>tinua).<br />

Si tratta cioè <strong>di</strong> un <strong>di</strong>spositivo elettronico che riceve in ingresso ed eroga in uscita<br />

<strong>energia</strong> <strong>elettrica</strong> in corrente <strong>con</strong>tinua. <strong>Il</strong> Convertitore dc/dc ha un comportamento<br />

analogo a quello che in alternata ha il trasformatore, ossia è capace <strong>di</strong> variare la<br />

tensione in ingresso rispetto a quella in uscita, ma lasciando praticamente inalterata la<br />

potenza. Con i simboli adottati in Figura 29 si ha quin<strong>di</strong>:<br />

V PV x I PV = V C x I C<br />

Walter Morgano Tesi <strong>di</strong> Dottorato <strong>di</strong> Ricerca 53

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