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produzione di energia elettrica con sistemi a celle ... - Il Saturatore

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sistema <strong>di</strong> accumulo dell’<strong>energia</strong><br />

Nonostante gli elementi <strong>di</strong> accumulatori al piombo-acido utilizzati negli impianti<br />

fotovoltaici non abbiano caratteristiche costruttive e neppure prestazioni elettriche simili<br />

a quelle utilizzate per la trazione o per gli avviamenti, ne ere<strong>di</strong>tano alcune soluzioni<br />

tecniche <strong>di</strong> principio.<br />

Purtroppo, a fronte delle caratteristiche sod<strong>di</strong>sfacenti elencate, le batterie al piomboacido<br />

hanno un’<strong>energia</strong> specifica (Wh/kg e Wh/m 3 ) relativamente bassa che rende<br />

impegnativo il loro trasporto. Attualmente, queste batterie sono quelle che danno<br />

ancora le migliori garanzie <strong>di</strong> affidabilità e rimangono le più interessanti come rapporto<br />

prestazioni/prezzo.<br />

Proprio in relazione al prezzo, si può notare come le batterie risultino, spesso ancora<br />

prima dei moduli fotovoltaici, i componenti dell’impianto più costosi, in <strong>con</strong>siderazione<br />

anche della necessità <strong>di</strong> provvedere ad una loro sostituzione al termine della vita utile<br />

che, in genere, non supera i 7÷10 anni, cioè meno della metà <strong>di</strong> quella stimata per i<br />

moduli fotovoltaici.<br />

Infatti, le batterie al piombo sono componenti piuttosto delicati che risentono <strong>di</strong><br />

numerosi fattori, tra cui la temperatura e la gestione della carica/scarica. Gli<br />

accumulatori a vaso aperto richiedono inoltre una frequente manutenzione ed è per<br />

questo che ultimamente, sotto l’impulso della <strong>di</strong>ffusione del fotovoltaico per<br />

l’alimentazione <strong>di</strong> batterie a servizio <strong>di</strong> <strong>sistemi</strong> <strong>di</strong> comunicazione telefonici, si sta<br />

<strong>di</strong>ffondendo l’utilizzo <strong>di</strong> batterie al piombo-acido a vaso chiuso dotate <strong>di</strong> elettrolito<br />

sotto forma <strong>di</strong> gel, anziché liquido. Questo <strong>con</strong>sente <strong>di</strong> ridurre moltissimo la<br />

manutenzione e rende agevole e semplice il trasporto e l’installazione delle batterie, in<br />

quanto queste ultime possono essere installate anche all’interno <strong>di</strong> arma<strong>di</strong> ed in qualsiasi<br />

posizione. Per <strong>con</strong>tro, le batterie al gel richiedono regolatori in grado <strong>di</strong> gestirne<br />

adeguatamente la carica e il loro costo è spesso più elevato.<br />

Fra i vari tipi che il mercato offre, le batterie al Nichel/Cadmio sembrerebbero a prima<br />

vista essere quelle più compatibili <strong>con</strong> l’uso fotovoltaico; tuttavia, presentano alcune<br />

caratteristiche che le rendono, allo stato attuale, ancora poco vantaggiose se <strong>con</strong>frontate<br />

<strong>con</strong> quelle al piombo-acido. Risentono dell’effetto memoria, hanno un’autoscarica<br />

maggiore e <strong>con</strong>tengono Cadmio che risulta un potenziale <strong>con</strong>taminante dell’ambiente.<br />

Inoltre, la taglie <strong>di</strong>sponibili per questi componenti sono decisamente inferiori rispetto<br />

alle batterie al piombo-acido, il che in pratica ne <strong>con</strong>fina le possibili applicazioni ai<br />

piccoli <strong>sistemi</strong>.<br />

In definitiva, il costo iniziale della batteria al Nichel/Cadmio è <strong>di</strong> 2,5÷4 volte superiore a<br />

quella della batteria al piombo-acido, ma offre una vita utile maggiore per cui il costo<br />

per ciclo <strong>di</strong> carica/scarica scende a circa 1,3 e 1,5 volte.<br />

Considerando gli accumulatori al piombo-acido, il processo <strong>di</strong> carica e scarica avviene<br />

per mezzo <strong>di</strong> una trasformazione chimica, interna alla batteria, descritta dalla Formula<br />

seguente:<br />

80<br />

Pb+Pb0 2+2 H 2S0 4 2 PbS0 4+ 2 H 20<br />

Leggendo la reazione da destra a sinistra si ottiene la reazione <strong>di</strong> carica, mentre da<br />

sinistra a destra si ottiene la scarica.<br />

Walter Morgano Tesi <strong>di</strong> Dottorato <strong>di</strong> Ricerca

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