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Uso razionale delle risorse nel florovivaismo: l'acqua - Demetra

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1. Florovivaismo e <strong>risorse</strong> idriche: il progetto IDRIAlberto Pardossi, Paolo MarzialettiIntroduzioneLe piante ornamentali, coltivate in serra o all’ariaaperta, sono contraddistinte da un rapido accrescimentoe richiedono, perciò, un continuo rifornimento,oltre che di elementi nutritivi, di acqua.Nelle colture in pieno campo l’irrigazione è menoimportante e spesso costituisce un intervento di soccorso,ma è essenziale <strong>nel</strong>le colture in vaso e in serra.I volumi d’acqua distribuiti alle colture florovivaistichesono non di rado superiori alle effettivenecessità <strong>delle</strong> piante e questo surplus comportauno spreco di acqua e un inquinamento dei corpiidrici, soprattutto superficiali, da parte dei fertilizzantie dei fitofarmaci veicolati dalle acque di drenaggio.In generale, <strong>nel</strong> settore florovivaistico l’efficienzad’uso dell’acqua è spesso poco soddisfacentea causa dell’impiego di impianti irrigui obsoletie/o mal dimensionati e gestiti.Diversi fattori, comunque, spingono e spingerannosempre di più i florovivaisti a razionalizzarel’impiego dell’acqua e con essa dei fertilizzanti. Ladisponibilità dell’acqua per usi irrigui, infatti, stadiminuendo rapidamente per due motivi principali:l’irregolarità <strong>delle</strong> precipitazioni atmosferiche,che ne rendono più difficile e inefficiente l’utilizzazione;la competizione per l’acqua con altri settori(ad esempio, quello turistico).Inoltre, non devono essere dimenticati, da unaparte, la crescente pressione da parte dell’opinionepubblica e <strong>delle</strong> amministrazioni locali e centrali sulmondo agricolo, ritenuto – talvolta a torto, talvoltaa ragione – responsabile dell’inquinamento ambientale;dall’altra, lo sviluppo a livello comunitariodi una politica ambientale, ispirata al principio del“cost recovery”, che vede <strong>nel</strong>la tariffazione dei serviziidrici (water pricing) un mezzo per promuovereun uso sostenibile <strong>delle</strong> <strong>risorse</strong> idriche.Pertanto, le aziende florovivaistiche si trovano osi troveranno presto a operare in uno scenario contraddistintoda una diminuzione e da un peggioramento<strong>delle</strong> <strong>risorse</strong> idriche per l’irrigazione, oltreche da un aumento del loro costo. L’impiego ditecnologie in grado di razionalizzare l’irrigazione ela fertilizzazione, quindi, sarà legato non tanto, onon solo, a una crescita della sensibilità “ambientalista”degli agricoltori, quanto a considerazioni prettamentetecnico-economiche.Molte aziende italiane, quelle all’avanguardia,già impiegano tecniche e tecnologie in grado diaumentare l’efficienza dell’irrigazione e della concimazione.Il problema è il trasferimento di questetecnologie <strong>nel</strong>le aziende più piccole e più debolieconomicamente. In questo senso, assumono unruolo fondamentale le attività di dimostrazione,divulgazione e formazione professionale.Il progetto IDRINel maggio del 2002 il Ce.Spe.Vi. (CentroSperimentale per il Vivaismo) di Pistoia si è aggiudicatoun bando istituito dall’ARSIA sulla “Razionalizzazionedell’impiego <strong>delle</strong> <strong>risorse</strong> idriche e deifertilizzanti <strong>nel</strong> <strong>florovivaismo</strong>”, con un progetto diricerca e sviluppo di durata biennale (ProgettoIDRI). Il progetto, diretto dal dott. Paolo Marzialettidel Ce.Spe.Vi. con il coordinamento scientificodel prof. Alberto Pardossi del Dipartimento diBiologia <strong>delle</strong> Piante agrarie della Facoltà di Agrariadi Pisa, vede il coinvolgimento (tab. 1) di diversiistituti di ricerca (due dipartimenti universitaridella Facoltà di Agraria di Pisa e un altro della Facoltàdi Agraria di Milano, oltre a un istituto delCNR di Firenze) e di alcuni partner imprenditoriali(singoli floricoltori, associazioni di categoria,

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