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Uso razionale delle risorse nel florovivaismo: l'acqua - Demetra

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7. Le analisi chimico-fisiche dei substrati di coltivazioneAlessandro Pozzi, Massimo ValagussaIntroduzioneLa valutazione <strong>delle</strong> caratteristiche qualitativedei substrati colturali è condotta mediante l’effettuazionedi prove di laboratorio che hanno l’obiettivodi mettere in luce le caratteristiche fisiche echimiche della matrice analizzata; tali prove sonoportate a termine mediante metodologie differentida nazione a nazione, con l’adozione di singolimetodi ufficiali, e, all’interno dello stesso paese, daun laboratorio all’altro, con sviluppo di metodipropri. Tale eterogeneità di valutazione provocaspesso problemi <strong>nel</strong>la ripetibilità e comparazione<strong>delle</strong> prove, e le discrepanze nei valori analiticihanno generato contrasti tra fornitori e clienti provocandoserie conseguenze economiche.Tale problema è stato, negli scorsi anni, presoin considerazione a livello comunitario, ove all’internodel Comitato Europeo per la Standardizzazione(CEN) si è instaurata una Commissione Tecnica(TC 223) allo scopo di definire e svilupparemetodi di riferimento per la determinazione <strong>delle</strong>proprietà chimico-fisiche di materie prime e prodottifiniti utilizzati quali substrati di coltivazione.Tale commissione, una volta evidenziata la situazionecaotica <strong>nel</strong>la quale si muoveva l’intera filiera,ha formalizzato e ratificato dei documenti, cherecepiti a livello locale già oggi permettono di uniformarele procedure, esprimere i risultati su unabase comune, valutare la qualità dei prodotti inmodo univoco.Di seguito tali metodiche analitiche sono descrittee confrontate con quelle fino a ora utilizzatedai principali laboratori di analisi a livello nazionale;alcuni spunti sono poi forniti per guidare illettore all’interpretazione dei risultati ottenuti coni diversi metodi e <strong>nel</strong> confronto tra essi.CampionamentoIl campionamento, cioè la definizione di unaquantità rappresentativa di prodotto da indirizzaread analisi, costituisce la prima fase del processoanalitico e richiede particolare attenzione da partedell’operatore. In particolare tale operazione risultaassai delicata in quei casi in cui il prodotto finalerisulta disomogeneo, cioè costituito da una misceladi materie prime di caratteristiche, granulometriae composizione percentuale diverse.Per far fronte a tali difficoltà e garantire ungrado di accuratezza sufficiente ad assicurare larappresentatività del campione sono stati fissatialcuni standard prima a livello nazionale e, con laratifica dei documenti CEN/TC 223, a livelloeuropeo attraverso la norma EN 12579.In Italia alcune indicazioni sono fornite per gliammendanti compostati dall’Istituto per le Pianteda Legno e l’Ambiente - Regione Piemonte <strong>nel</strong>lapubblicazione Metodi di analisi dei compost – Determinazionichimiche, fisiche, biologiche e microbiologiche(1998). Si procede operando il prelievo in almeno7 punti diversi secondo uno schema di campionamentocasuale (random) in relazione alle dimensionidella massa da campionare. I sottocampioni(ciascuno del peso di 1,5-2 kg) sono riuniti e miscelati;si ricava il campione per laboratorio, definitocampione composito, della quantità di 3 kg circa.Il metodo EN 12579 prevede preliminarmentela definizione del numero di punti di campionamentoin relazione al volume totale e la suddivisionedella massa da campionare in un numero diparti eguale al valore trovato; in seguito si procedeal prelievo di un volume sufficiente, indicativamente0,5 litri, da ogni punto e si miscelano i subcampioniprelevati ottenendo il campione finale.La quantità da avviare al laboratorio è fissata in 5

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