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Uso razionale delle risorse nel florovivaismo: l'acqua - Demetra

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FLOROVIVAISMO: L’ACQUA257a) Produzionea.1) Tecniche colturalia.1.1) Caratteristiche del terrenoSebbene la scelta di un terreno idoneo, qualunquesia la specie agraria che si intenda coltivare,rappresenti un elemento decisivo per la riuscita tecnico-economicadella coltivazione, non si ritieneopportuno porre dei limiti alla diffusione <strong>delle</strong> diversecolture in quanto la variabilità del materiale geneticoa disposizione dell’agricoltore è quasi sempretale da consentire un’ampia adattabilità alle diversecondizioni ambientali. Il limite della vocazione di unterreno, sia generale che specifica, per una data colturaè infatti, sempre più spesso, posto soltanto dallaconvenienza economica alla sua coltivazione.a.1.2) Tecniche di preparazione del terrenoDevono essere rispettate le normative vigenti<strong>nel</strong>le diverse zone della regione (in particolare perle piante in contenitore) e, più in generale, la preparazionedel terreno deve assicurare la tutela delterritorio da erosione, frane e alluvioni attraversouna corretta regimazione <strong>delle</strong> acque.a.1.3) FertilizzazioneLa fertilizzazione costituisce un adeguato strumentoper correggere le eventuali carenze <strong>delle</strong>dotazioni naturali di elementi nutritivi dei terreni emodulare così le produzioni <strong>delle</strong> colture anche inrelazione all’andamento climatico e al resto <strong>delle</strong>scelte operate dall’agricoltore (avvicendamento,materiale genetico impiegato, ricorso all’irrigazioneecc.). Una corretta gestione della fertilizzazioneconsente inoltre di evitare che si possano ridurre leoriginarie disponibilità di nutrienti del terreno cosìda non pregiudicare le capacità produttive dei suoli,ma anzi di tentare di reintegrare quelle dotazioniche risultino fisiologicamente insufficienti. Perquanto riguarda i livelli di fertilizzazione è statopreso come riferimento il solo azoto, che rappresentaper queste colture il problema principale neireflui. È da tenere presente l’assoluta penuria di datiin merito ai livelli di fertilizzazione <strong>nel</strong>le realtà produttive,estremamente composite, e la difficoltà diricondurre a uno standard i dati provenienti dallesperimentazioni, generalmente condotte <strong>nel</strong>le condizioniambientali più disparate. In assenza di datie riferimenti precisi in merito ai livelli di azoto <strong>nel</strong><strong>florovivaismo</strong> sono stati considerati valori di asportazionedell’azoto in alcune colture per le quali esistonodati analitici certi e su questi ultimi sono stateoperate le maggiorazioni del 30%, ipotizzandocome un auspicabile livello di perdite per dilavamentoe lisciviazione <strong>nel</strong> settore florovivaistico.È ammesso un apporto annuo di azoto che nonsuperi, assommato alla naturale dotazione del terreno,del 30% il quantitativo di azoto asportatodalla coltura. Per le colture in contenitore vale lostesso vincolo.a.1.4) Cure colturaliNessun vincolo viene posto alle cure colturali.a.2) Difesa <strong>delle</strong> colturePer le colture floricole valgono le medesimenorme tecniche generali citate in premessa.a.2.1) Lotta fitosanitariaLa difesa contro i parassiti animali e vegetali èsubordinata esclusivamente alla loro presenza,mentre la scelta dei mezzi di lotta avviene prevalentementesulla base di principi attivi più efficaci eautorizzati sulla coltura.Non è consentito l’impiego per due volte consecutivedello stesso principio attivo.La disinfezione del terreno/substrato non prevedenessun vincolo se non il rispetto <strong>delle</strong> normativevigenti in ambito comunitario, nazionale elocale; l’impiego del bromuro di metile, alle dosiconsentite, è ammesso solo a seguito di certificazionefitosanitaria rilasciata da un laboratorio didiagnostica fitopatologica che ne attesti la necessità.a.2.2) DiserboIl controllo <strong>delle</strong> infestanti per tali colture nonprevede limitazioni <strong>nel</strong>le dosi per ettaro dei singoliprincipi attivi autorizzati, se non quelle indicatein etichetta.La scelta dei principi attivi o loro miscele vienefatta esclusivamente sulla base dell’efficacia e dellaloro registrazione su ogni singola coltura.È consentito un massimo, per unità di superficiee per anno, di due interventi con i residualiammessi e tre con diserbanti non residuali.a.3) RaccoltaNessun vincolo viene posto alla raccolta.FloricolturaNella Regione Toscana sono presenti 1049ettari a colture floricole, dei quali circa 490 sottoserra e 560 in campo aperto; in serra si ha un’ulterioresuddivisione di 135 ha di colture da vaso e353 da fiore e fronda recisa, che diventano rispettivamente210 e 350 in campo aperto. Il principalecomprensorio floricolo è situato <strong>nel</strong>le province

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