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Uso razionale delle risorse nel florovivaismo: l'acqua - Demetra

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21. Disinfezione <strong>delle</strong> acque e <strong>delle</strong> soluzioni nutritiveAndrea Minuto, Angelo GaribaldiIntroduzioneUno dei maggiori vantaggi che possono essereindicati a favore dell’adozione di sistemi di coltivazionefuori suolo è la possibilità di iniziare e svolgerela coltivazione in un ambiente nuovo e quasisempre esente da agenti patogeni di origine tellurica,potendo, ulteriormente, mettere in atto validisistemi di lotta alle malattie dovute a organismidannosi introdotti accidentalmente <strong>nel</strong> mezzo dicoltura e diffusi mediante la soluzione circolante.Al momento, relativamente pochi sono i patogenistrettamente connessi all’apparato radicale<strong>delle</strong> colture fuori suolo: si tratta in primo luogo difunghi appartenenti alla classe degli oomiceti(Pythium e Phytophthora), ovvero funghi capaci diprodurre zoospore adattate a vivere e soprattutto amuoversi in acqua, aventi dimensione da 3 a 12µm di diametro, vitali sino a 24 ore. Durante taleperiodo esse, in particolare tramite il fenomeno delchemiotattismo, riconoscono i tessuti radicali, siincistano, penetrano e infettano l’ospite, dimostrando,talora, una capacità elevatissima di produrreorgani propagativi (ad esempio, sino a 8milioni di zoospore di Plasmopara radicis-lactucaeper singola pianta di lattuga).Molti dei funghi patogeni (Pythium aphanidermatum,P. myriotylum, Phytophthora cryptogea, P.nicotianae) rinvenuti in coltura idroponica sono,comunque, gli stessi che colpiscono le medesimespecie vegetali coltivate in campo, mentre altri colpisconoospiti che in coltura tradizionale si comportanogeneralmente come immuni: è il caso di P.cryptogea che in condizioni di coltura fuori suolo èin grado di essere molto dannosa anche su lattugae pomodoro. Altri patogeni, come Plasmopara radicis-lactucae,agente di alterazione radicale su lattuga,sono poi del tutto specifici per le colturefuori suolo. Altri ancora, come Pythium dissotocum,segnalato su spinacio e lattuga, comunementenoti come patogeni dotati di scarsa virulenza<strong>nel</strong>le colture in condizioni di campo, sono estremamentevirulenti in coltura fuori suolo.Non solo i patogeni zoosporici riescono,comunque, a infettare le colture allevate in sistemifuori suolo: infatti è stato recentemente dimostratoin Italia che Fusarium oxysporum f. sp. cyclaminispuò agevolmente diffondersi mediante l’impiegodi sistemi di irrigazione a flusso e riflusso, alcontrario di quanto osservato in Olanda, dove nonsono mai stati ritrovati casi di diffusione di questofungo in colture fuori suolo irrigate con la medesimametodica e perfino in presenza di piante diciclamino infette.Sempre in sistemi fuori suolo, particolarmentegravi possono essere le infezioni di Fusarium oxysporumf. sp. radicis-lycopersici: in tale caso gliattacchi sono fortemente favoriti dalle condizionidi “vuoto biologico” che si possono rinveniresoprattutto in sistemi nuovi, quindi poveri dimicroflora residente. Ancora più recentemente,attacchi di Fusarium oxysporum sono stati osservatiin coltivazioni di gerbera messe a dimora inpiena terra e, in misura maggiore, in piantagionisenza suolo. In quest’ultimo caso, è evidente che lacoltivazione in sistemi a ciclo chiuso o a ciclo apertosu substrato artificiale (lana di roccia) appareparticolarmente favorevole agli attacchi di taleparassita, talora confusi con infezioni provocate daP. cryptogea.Da ultimo, occorre rammentare che in sistemi aciclo chiuso, benché si riscontri una notevole riduzionedel numero di malattie radicali e vascolari, qualorasi verifichi l’introduzione di un patogeno la suadannosità può risultare elevata, soprattutto grazie a:1. uniformità genetica spinta della coltura ospite;

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