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Uso razionale delle risorse nel florovivaismo: l'acqua - Demetra

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FLOROVIVAISMO: L’ACQUA201molto saline e con prodotti a lungo ciclo colturale:in questi casi, infatti, l’accumulo di salinità <strong>nel</strong> vasopuò essere così elevato da indurre riduzioni significative<strong>nel</strong>la crescita della pianta coltivata.Sistemi senza drenaggioQuesti sistemi prevedono un dosaggio precisodel volume irriguo, in modo da mantenere unlivello di umidità <strong>nel</strong> substrato il più costante possibilee, soprattutto, al di sotto della capacità idricadi contenitore (vedi Capitolo 6); ciò evita la perdita,se non in minima parte (< 5%), dell’acqua didrenaggio (acqua gravitazionale).Per il controllo dell’irrigazione si usano normalmentedei microtensiometri che, in modo automaticogeneralmente, attivano e sospendono l’irrigazionesulla base della tensione d’umidità <strong>nel</strong> substratodi due o tre vasi rappresentativi; il tensiometrocontrolla l’irrigazione in modo da mantenere latensione di umidità <strong>nel</strong> substrato tra -10 ÷ -20 hPa(substrato con umidità vicina alla capacità di contenitore;vedi Capitolo 6) e -70 ÷ -100 hPa.Oltre alle difficoltà relative all’uso dei tensiometri(installazione, manutenzione, frequente calibrazione),l’inconveniente principale dei sistemizero-drain, come <strong>nel</strong>la subirrigazione, è costituitodall’accumulo di sali che può verificarsi se la fertirrigazionenon è ben gestita e/o se l’acqua irriguanon è di buona qualità. Per una trattazione sui tensiometri,si rimanda il lettore ai Capitoli 13 e 19.L’uso di sensori elettromagnetici, che misuranoil contenuto idrico volumetrico del substrato, nonla tensione di umidità, apre prospettive interessanti.Questi sensori sono anche in grado di monitorarel’EC all’interno del substrato e possono esserequindi utilizzati per modificare la concentrazionesalina della soluzione di fertirrigazione, in praticariducendo o aumentandola quando il sensorerileva, rispettivamente, un aumento o una riduzionedell’EC <strong>nel</strong> substrato rispetto al valore prestabilito.In un recente lavoro Stanghellini et al. (2003)hanno dimostrato la possibilità di usare tale sistemaper ridurre in concreto a zero il runoff senzacompromettere la produttività della coltura (peperone,invero, <strong>nel</strong> caso dello studio ora citato).Deposito per la raccolta dell’acqua piovana in una serradi rose in Olanda. L’uso dei sistemi a ciclo chiusoè diffuso pressoché in tutte le serre olandesi e richiededell’acqua irrigua di ottima qualità. Ciò spiegal’apparente paradosso dell’ampia diffusione dei sistemidi captazione dell’acqua piovana in una nazione checertamente non è afflitta dalla siccitàConclusioniLe colture fuori suolo a ciclo chiuso costituisconoun formidabile strumento per la riduzione dell’impattoambientale della serricoltura, però sonopiù difficili da gestire e richiedono lo sviluppo diprocedure di controllo della nutrizione mineralediverse da quelle normalmente usate nei sistemi aciclo aperto. Lo sviluppo di sistemi di analisi chimicaon-line e/o la diffusione di quelli cosiddetti rapidi,oltre ai progressi <strong>nel</strong> campo della modellizzazione,potranno consentire una gestione più <strong>razionale</strong>degli impianti con positive conseguenze sull’efficienzadi uso dell’acqua e dei fertilizzanti e sull’impattoambientale <strong>delle</strong> coltivazioni.

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