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Uso razionale delle risorse nel florovivaismo: l'acqua - Demetra

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170 QUADERNO ARSIA 5/2004definito un fertilizzante a lento rilascio. Una criticache può essere fatta a tutti questi concimi organiciazotati è che sono piuttosto costosi e quindi illoro impiego è spesso circoscritto a un uso domesticoo ai garden center, piuttosto che ai vivai diproduzione vera e propria.4 – Concimi rivestiti con prodottiritardanti la solubilizzazione [FRL/FRC])I primi concimi del genere furono messi incommercio circa 30 anni fa negli Stati Uniti; eranocostituiti da urea avvolta da uno strato di zolfo(SCU, Sulphur Coated Urea) più o meno spesso inrelazione a quanto doveva essere ritardata la cessionedell’azoto (Blouin e Rindt, 1967). Il problemadi questi prodotti sta <strong>nel</strong> fatto che la cessionedi azoto viene solo ritardata e non diluita <strong>nel</strong>tempo: quando lo strato di zolfo cede, l’urea al suointerno diviene totalmente disponibile.Quasi contemporaneamente (1967) in Californiaveniva messo in commercio il primo vero fertilizzantea rilascio controllato, in forma di granulirivestiti con membrane formate da resine. In questocaso, il concime è avvolto da una membranasemipermeabile polimerica in grado di consentirela fuoriuscita del fertilizzante in modo lento ecostante. I due principali tipi di resine in commerciosono quelle di tipo alchidico (ad esempio,Osmocote ® ) e quelle di tipo poliuretanico (adesempio, Plantacote ® , Multicote ® ). Il meccanismodi azione di questi prodotti differisce leggermentesecondo il tipo di resina impiegata per rivestire igranuli di concime. Nelle resine alchidiche l’acquapenetra attraverso pori microscopici e va a incrementarela pressione osmotica all’interno dei granuli;ciò determina una tensione progressiva dellaresina e conseguente allargamento dei micropori,da cui fuoriescono i nutrienti (Hauck, l.c.). Nelleresine poliuretaniche, queste vanno a reagire con ilprodotto fertilizzante, formando un complessoche risulta essere solubile in modo progressivo(Moore, 1989). Caratteristica comune di questirivestimenti è di essere sensibili alla temperatura,<strong>nel</strong> senso che la loro permeabilità aumenta all’aumentaredella temperatura. Non meno importanteè sottolineare che, a differenza del gruppo di prodottiin precedenza citati, qui non è solo l’azoto adavere un rilascio controllato, ma anche P, K e microelementi.Lo spessore e la composizione di questeresine determinano la durata del prodotto. Iconcimi avvolti in membrane a base di resine evidenzianoin genere un rilascio davvero controllatodei nutrienti, anche se livelli relativamente più elevatinei primissimi giorni dall’impiego sono semprepossibili a causa della presenza di granuli rotti <strong>nel</strong>leconfezioni commerciali.Oltre allo zolfo e alle resine esiste una ulterioretipologia di rivestimenti, i polimeri termoplasticiquali, ad esempio, il polietilene. Questi rivestimenti,preparati in miscele di polimeri a elevata e bassa permeabilitàall’acqua, vengono “spruzzati” sul granulodi concime, e il controllo del rilascio dei fertilizzantiè affidato a opportuni rapporti tra le due tipologiedi polimeri impiegati e all’eventuale aggiuntadi una polvere minerale <strong>nel</strong>la preparazione del rivestimento(Fujita et al., 1983; Fujita, 1995). Questiprodotti (ad esempio, Nutricote ® ) sono meno influenzatidalla temperatura rispetto alle altre tipologiedi fertilizzanti rivestiti con prodotti ritardanti lasolubilizzazione (Gandeza et al., 1991).Piante ornamentaliin contenitore.Per questo tipo di colturasi usa spesso l’irrigazionea pioggia associataalla fertilizzazionecon concimi a lentoeffetto aggiuntiin pre-trapiantoal substratoed eventualmentedurante la stagionedi coltivazione

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