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Uso razionale delle risorse nel florovivaismo: l'acqua - Demetra

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162 QUADERNO ARSIA 5/2004I microelementiI microelementi vengono assorbiti in modestaquantità dalle piante e, diversamente dai macroelementi,possono produrre fenomeni di tossicitàanche a concentrazioni relativamente basse; debbonoquindi essere utilizzati solo laddove ci siaeffettiva necessità.Anche in questo caso il numero di prodotti presentisul mercato è elevato e può essere difficileorientarsi. Il problema fondamentale della concimazionecon microelementi è che la loro disponibilitàper le piante è fortemente condizionata dallecaratteristiche del suolo o del substrato, in particolaredal suo pH (tab. 2). Ad eccezione del molibdeno,la disponibilità dei microelementi viene sensibilmentee progressivamente ridotta a pH superioria 6,5-7,0. Spesso, dunque, si instaurano condizionidi carenza anche in presenza di quantità sufficientidell’elemento, che però non è disponibileper l’assorbimento a causa del pH elevato. In questicasi un ulteriore apporto non costituisce unasoluzione; si preferisce allora utilizzare microelementiin “forma chelata” nei quali la presenza di un“agente chelante” ne impedisce la insolubilizzazione.Si tratta di prodotti più costosi rispetto a quelliche contengono la forma non chelata e il loroimpiego deve essere valutato attentamente in relazioneal tipo di coltivazione (suolo o fuori suolo),alle caratteristiche del suolo/substrato, alla speciecoltivata ecc.. In termini molto generali, possiamodire che <strong>nel</strong>la fertirrigazione di colture fuori suoloè consigliabile l’uso del ferro in forma chelata, mentreper gli altri microelementi si può ricorrere allaforma non chelata, se il controllo del pH dell’acquad’irrigazione/fertirrigazione è adeguato. In vero, lapratica di usare prodotti chelati anche per i microelementidiversi dal ferro è molto diffusa, nonostanteil costo elevato; a torto o a ragione, i coltivatorisi sentono più sicuri con i chelati!Microelementi non chelatiHanno un costo piuttosto contenuto; i prodottidi uso più comune sono riportati in tab. 6.Tab. 6 - Concimi minerali per l’apporto di microelementi non chelati di uso frequenteTitoloSolubilitàNome prodotto Formula e (g di nutriente/100 g di concime) (kg/100 litri di acqua)caratteristiche S Fe Mn Cu Zn B Mo 0°C 20°C 100°CAcido borico H 3BO 317 5 6 25Borace Na 2B 4O 77• 10H 2O 11 1 6 167Molibdatoammonico(NH 4)6Mo 7O 24• 4H 2O 54 43Molibdato di sodio Na 2MoO 4• 2H 3O 40 56 59 115Solfato di ferro FeSO 4• 7H 2O 12 20 16 49 (50°C)eptaidratoSolfato di manganese MnSO 4• H 2O 19 32 105 110 167monoidratoSolfato di rame CuSO 4• 5H 2O 13 25 22 30 117pentaidratoSolfato di rame CuSO 4• H 2O 18 36monoidratoSolfato di zinco ZnSO 4• 7H 2O 11 23 75 167eptaidratoSolfato di zinco ZnSO 4• H 2O 18 37 30monoidratoTab. 7 - Stabilità dei chelati di vari agenti chelanti con diversi microelementi *Agente chelante Fe Mn Cu ZnEDTA 77 43 57 49DTPA 83 49 66 57EDDHA 100 non forma chelati stabili 71 51* Fonte: Reed, 1996 (rielaborato). Viene attribuito valore 100 al Fe-EDDHA. Da notare che boro e molibdeno non formano chelati.

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