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Uso razionale delle risorse nel florovivaismo: l'acqua - Demetra

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APPENDICE BPrincipi generali per le produzioni agricole integratedella Regione ToscanaVivaismoa) Produzionea.1) Tecniche colturalia.1.1) Tecniche di preparazione del terrenoÈ fatto divieto della pratica nota come "divelto"con obbligo del ripristino del piano di campagnacon materiale idoneo di riporto. Nella preparazionedei piazzali di coltivazione per la vasetteriaè vietato l’impiego di teli completamente impermeabili,fatta eccezione per gli impianti di coltivazionea ciclo chiuso.a.1.2) VarietàNon è ammesso l’impiego di organismi geneticamentemodificati (OGM).a.1.3) FertilizzazioneL’obiettivo è quello di commisurare gli apportie le epoche di distribuzione dei fertilizzanti ai realifabbisogni <strong>delle</strong> colture senza incorrere in sovradosaggio in eccessive semplificazioni che, <strong>nel</strong> lungoperiodo, potrebbero pregiudicare la fertilità dei terreni.Quindi sono stati determinati i limiti massimidi impiego di azoto, riportati <strong>nel</strong>le schede colturalispecifiche, in un’ottica di riduzione dei livelli dialmeno il 20%, rispetto a quelli individuati per laBPA. Per quanto riguarda i livelli di fertilizzazioneper la produzione integrata è stato preso come riferimentoil solo azoto, che rappresenta come ricordatoper queste colture il problema principale neireflui. Nel definire i massimali di apporto di azotosi ipotizzano riduzioni del 20% rispetto a quantoammesso in Buona Pratica Agricola, arrivandoquindi a definire una perdita minima di azoto.L’obbligatorietà di effettuare analisi periodiche <strong>nel</strong>caso di coltivazioni su terreno (in alcuni casi acadenza più stretta rispetto a quanto riportato dalGuidelines IOBC) e il vincolo a un piano di concimazioneaziendale rappresentano ulteriori stadi perpervenire a una fertilizzazione il più vicina possibilealle reali esigenze nutrizionali della pianta, commisurataalle dotazioni iniziali del terreno.Pertanto, per una corretta gestione della concimazione,occorre predisporre un piano di fertilizzazioneo di preparazione dei substrati, redatto daun tecnico con titolo di studio <strong>nel</strong> settore agricolo<strong>nel</strong> rispetto dei limiti e dei vincoli posti <strong>nel</strong>la relativascheda colturale, che faccia riferimento alle analisifisico-meccaniche e chimiche del terreno. Ilnumero di analisi e la periodicità <strong>delle</strong> stesse da eseguireper unità di superficie verranno individuati<strong>nel</strong>le singole schede tecniche applicative per tipologiadi prodotto, rispettando le indicazioni riportatedalle Linee Guida (Guidelines) IOBC. Le analisidevono essere effettuate presso laboratori pubblicio privati <strong>nel</strong> rispetto dei metodi ufficiali di analisi.Ai fini del piano di fertilizzazione, potranno essereimpiegate anche analisi eseguite nei due anni precedentila predisposizione del piano di fertilizzazione.Le analisi devono riportare le seguenti determinazioni:tessitura, pH, conducibilità elettrica,sostanza organica, azoto totale, fosforo assimilabile,potassio scambiabile, capacità di scambio cationico,calcare totale. I fabbisogni <strong>delle</strong> colturedovranno essere calcolati a partire dalle asportazioniunitarie (kg di nutrienti per unità di prodottoutile o biomassa complessivamente prodotta) edalla resa attesa per la coltura da fertilizzare, stimatasulla base <strong>delle</strong> rese conseguibili in azienda. Èconsentito l’impiego di tutti i concimi minerali erganici e degli ammendanti permessi dalla vigentelegislazione italiana.Concimazione organica. In relazione alla tipologiadei terreni toscani si ha una forte carenza deltenore di “sostanza organica”. Per riportare questovalore a un livello agronomicamente valido, stimabileintorno al 2%, si ritiene opportuno incentivare

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