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Uso razionale delle risorse nel florovivaismo: l'acqua - Demetra

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FLOROVIVAISMO: L’ACQUA209Effetto della tecnicadi irrigazionesullo sviluppodell’apparato radicaledi una pianta coltivatain basso: con l’irrigazionea goccia (sinistra)l’apparato radicalesi sviluppa un po’ in tuttoil vaso, mentre con lasubirrigazione (destra)le radici vannoa interessare soprattuttola parte basalemaggiori. In questo modo si garantisce la necessariarisalita capillare che caratterizza tali sistemi.Un modo relativamente semplice consiste <strong>nel</strong>pesare alcuni vasi prima e dopo l’intervento irriguoal fine di stabilire la quantità di acqua assorbita dalvaso. Ponendo questo valore in relazione con larichiesta evapotraspirativa dell’ambiente, si puòstabilire se la durata e la frequenza dell’interventoirriguo sono adeguate.Un modo meno empirico per individuare ilmomento in cui intervenire con l’irrigazione e perdimensionarne la durata consiste <strong>nel</strong>l’utilizzare itensiometri. In questo caso è importante che lacapsula porosa sia posizionata <strong>nel</strong> terzo inferioredel vaso dove maggiore è la diffusione <strong>delle</strong> radici.L’intervento irriguo può iniziare quando la tensioneraggiunge un valore prefissato e terminare a unvalore minimo impostato. Il valore di tensione cuifar iniziare l’intervento varia in funzione <strong>delle</strong>caratteristiche della specie. In genere, per le speciefloricole, si consiglia di non scendere sotto a –50 ÷–80 hPa (Parente e Santamaria, 2003). Per maggioridettagli sull’uso del tensiometro si rimandaall’Inserto II e al Capitolo 13.Subirrigazione e fitofarmaciUn aspetto che desta particolare interesse neisistemi ZRS è quello legato alla trasmissione diagenti patogeni e all’applicazione dei fitofarmaci.Nei sistemi in cui l’acqua si muove dal bassoverso l’alto del substrato, il rischio di diffusione dimalattie, spesso citato come uno dei principaliinconvenienti dei sistemi a ciclo chiuso, è relativamentelimitato, nonostante la maggior parte deglioperatori non disinfetti la SN. Con una correttagestione dell’irrigazione si può ridurre drasticamentela lisciviazione, pertanto gli scambi fra SNcontenuta <strong>nel</strong> vaso e SN ricircolante diventano trascurabili.Evidenze sperimentali ed esperienze pratichedimostrano che il pericolo che gli agentipatogeni giungano dai vasi con le piante malate aquelle dei vasi vicini attraverso la SN è moltominore con la subirrigazione rispetto ai sistemi diirrigazione dall’alto. L’incidenza di malattie fogliari(come la muffa grigia), inoltre, è minore, perchéla vegetazione non è bagnata durante l’irrigazione.Gli studi sull’efficacia della distribuzione difitofarmaci per subirrigazione sono piuttosto limitati,così come le indicazioni (le registrazioni) sullapossibilità di erogarli per subirrigazione. Comunque,per la poinsettia, un formulato a base di imidacloprid,principio attivo contro Bemisia argentifolii,distribuito per subirrigazione, è risultato piùefficace rispetto all’erogazione dall’alto (van Ierselet al., 2001). Più in particolare, con la subirrigazioneè stata osservata una traslocazione del principioattivo piuttosto omogenea tra le foglie, mentrecon l’irrigazione dall’alto la differenza di concentrazionedel principio attivo tra foglie vecchie egiovani è risultata notevole, offrendo minore protezioneper le parti più giovani <strong>delle</strong> piante, dove ilprincipio attivo aveva raggiunto concentrazioniinsufficienti (van Iersel et al., 2001). Questo risultatosperimentale può essere legato alla solubilitàestremamente alta del formulato commerciale, ilquale è prontamente assimilabile dalla pianta maanche facilmente lisciviabile dalle successive irrigazionidall’alto. Poiché il principio attivo non è

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