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Uso razionale delle risorse nel florovivaismo: l'acqua - Demetra

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FLOROVIVAISMO: L’ACQUA247Fig. 1 - Un modello<strong>delle</strong> relazioni idrichee nutritive di una colturaflorovivaistica (vedi testoper le abbreviazionie la spiegazione)dell’acqua, cioè ETE), che evidentemente dipendedalle caratteristiche fisiologiche della coltura:C D= [C I– (1– LF) • C A] / LFNel caso in cui la fertirrigazione sia sostituita ointegrata con una concimazione di fondo del substrato(con concimi a pronto e/o a lento effetto),il sistema si complica; in tal caso, infatti, occorretener conto del tasso di rilascio dei nutrienti daparte del fertilizzante, che a sua volta è determinatodall’umidità e dalla temperatura del substrato.L’inefficienza d’uso dell’acqua:cause e rimediDal modello sopra illustrato risulta evidenteche l’impatto ambientale provocato dai refluinutritivi dipende in modo stretto dall’irrigazione;del resto, le sostanze inquinanti sono veicolateproprio attraverso l’acqua. Ne consegue che lariduzione dell’inquinamento <strong>delle</strong> falde acquiferesi realizza soprattutto attraverso un più attentopilotaggio dell’irrigazione, oltre che con il recuperodella maggior parte <strong>delle</strong> acque di drenaggio.Lea-Cox et al. (2001) hanno recentementeproposto un indice di rischio ambientale <strong>delle</strong> colturevivaistiche in contenitore legato al potenzialerunoff R’, dipendente come visto da EI e LF (tab.3). Il rischio è evidentemente minimo quando siimpiegano sistemi irrigui ad elevata EI (ad esempio,irrigazione a goccia) e la LF è contenuta, graziead un pilotaggio preciso dell’irrigazione oall’impiego di sistemi chiusi o virtualmente chiusi(vedi Capitoli 13, 18, 19 e 20).Altri elementi possono contribuire alla diminuzionedi EI e/o all’aumento di LF, quali:1. la ridotta uniformità di erogazione dell’acquaprovocata dall’impiego d’impianti irrigui obsoletie/o mal dimensionati e gestiti e/o dall’usodi acqua irrigua di cattiva qualità o non opportunamentetrattata (ad esempio, filtrata);2. l’inadeguata organizzazione spazio-temporale<strong>delle</strong> aree di coltivazione, che porta, comedetto, ad irrigare allo stesso modo piante dispecie, età e dimensioni diverse;3. l’uso di substrati con una ridotta ritenzioneidrica, scelti proprio per evitare i rischi associatialla sovrairrigazione.Dal punto di vista dei fertilizzanti, l’inefficienzad’uso è aggravata dalla tendenza ad usare concentrazionirelativamente alte, seguendo il vecchioadagio “melius est abundare quam deficiere”, nonavendo una precisa conoscenza <strong>delle</strong> esigenze minerali<strong>delle</strong> varie colture.Per certi versi, contribuisce all’inefficienza d’usoil costo relativamente ridotto dell’acqua e dei fertilizzanti.La fertilizzazione, in effetti, incide sui costidi produzione per pochi punti percentuali e i costidell’irrigazione si limitano spesso a quelli per l’ammortamentodegli impianti e dell’energia necessariaper il sollevamento e la distribuzione dell’acqua.D’altra parte, <strong>nel</strong>le colture florovivaistiche, soprattuttoin quelle in contenitore, il rapporto tra il

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