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Uso razionale delle risorse nel florovivaismo: l'acqua - Demetra

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FLOROVIVAISMO: L’ACQUA169Tab. 1 - Classificazione dei principali fertilizzanti a lento effetto utilizzati <strong>nel</strong> <strong>florovivaismo</strong>Categoria di cessione Tipo di cessione Prodotto NoteComposti inorganici FRL Fosfato di ammonio o di potassio Basso titolo azotato (≈10%)a lenta solubilitàparzialmente sostituiti con cationibivalentiComposti con azoto FRL Urea formaldeide (38% N) Solubili per via biologicaorganico di sintesi FRL IBDU e CDU (30-32% N) Solubili per via chimicaConcimi organici azotati FRL Scarti di concerie e di macellazione, Origine biologica: titolo di azotocornunghia compreso fra il 10 e 14%Concimi rivestiti FRL Urea rivestita con zolfo Solo azione ritardante e noncon prodotti ritardantiprogressiva.la solubilizzazione FRC Osmocote ® (membrana alchilica) In questo caso tutti gli elementiPlantacote ®fertilizzanti sono a cessione lentaMulticote ® (membrana poliuretanica)Nutricote ® (miscele di polimeritermoplastici)Fonte: Shaviv, 2001.2 – Composti con azoto organicodi sintesi, solubili per via biologicao per via chimica [FRL]Al primo gruppo appartiene l’urea-formaldeide,ottenuta dalla condensazione dell’urea con l’aldeideformica (CH 2O), che contiene all’incirca il 38%di azoto totale e si presenta in forma cristallina ogranulata. Questo prodotto è stato il capostipite<strong>delle</strong> sostanze azotate a lenta cessione: fu brevettatodalla BASF <strong>nel</strong> 1924 e la sua produzione su vastascala iniziò <strong>nel</strong> 1955, circa un decennio prima dellacomparsa di altri FRL o FRC (Shaviv, 2001). La suadecomposizione è legata all’azione biologica delsuolo e, quindi, alle caratteristiche fisico-chimichedel terreno e all’andamento climatico. Sebbene l’urea-formaldeidesia il più diffuso <strong>nel</strong> mondo tra iprodotti FRL e FRC (Shaviv, 1999), in Italia nonviene in genere commercializzata tal quale, ma comecostituente di concimi composti (Calzavara etal., 2002). I composti organici azotati solubili pervia chimica sono derivati dalla condensazione diurea con aldeidi e rilasciano azoto <strong>nel</strong> terreno attraversoun processo di idrolisi, la cui velocità è inversamenteproporzionale alle dimensioni del granuloe direttamente proporzionale all’umidità e alla temperaturadel terreno (Goertz, 1991).A questo gruppo appartengono la Isobutilidendiurea(IBDU), che contiene circa il 30% di azoto ela Crotonilidendiurea (CDU), con il 32% circa diazoto. Questi composti (Isodur e Crotodur) vengonoimpiegati in prodotti commerciali (ad esempio,Nitrophoska ® ), nei quali l’azione di lento rilascioè limitata all’azoto, mentre per fosforo epotassio il loro comportamento è uguale a quellodi un qualsiasi concime.3 – Concimi organici azotati [FRL]La legge 748/1984 definisce concimi organici“i prodotti formati da composti organici del carboniodi origine animale oppure vegetale”, conesclusione di qualsiasi forma di carbonio organicodi sintesi (ad esempio, urea). Questi prodotti neiquali l’azoto è legato a matrici organiche sonopoco solubili <strong>nel</strong> terreno, e quindi determinanouna cessione graduale dell’azoto. La lista dei concimiorganici azotati è lunga, ma <strong>nel</strong> settore florovivaisticoi prodotti che si utilizzano sono relativamentepochi; tra questi ricordiamo gli scarti dilavorazione del cuoio, alquanto resistenti alladegradazione, che possono essere torrefatti o idrolizzati.Il livello di azoto totale nei prodotti commerciali(Dermazoto, Greenazoto) si collocaintorno all’11%.Questi prodotti hanno un rilascio proporzionalealla temperatura ambientale meno prevedibilerispetto a prodotti di origine chimica, in quanto laloro degradazione è in gran parte dovuta a fattoribiologici la cui attivazione dipende da moltepliciparametri. Il problema principale legato all’impiegodi questo tipo di concimi derivati dal cuoio è laloro potenziale fitotossicità causata dai residui delcromo usato <strong>nel</strong>l’industria conciaria. Altri concimiorganici azotati utilizzati talvolta in ambito vivaisticosono quelli derivanti dagli scarti di macellazione,quali il cornunghia (N pari al 10-15%), derivatoda corna e unghie degli animali macellati, lafarina di carne (7-8%) e il sangue, da impiegareliquido (sangue fluido, 14% di N) o coagulato(sangue secco, N pari al 9-13%). Si deve però ricordareche il sangue è il concime organico a più rapidadisponibilità di azoto, e non può certo essere

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