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Uso razionale delle risorse nel florovivaismo: l'acqua - Demetra

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6. Le proprietà fisiche e idraulichedei substrati di coltivazioneCarlo Bibbiani, Alberto PardossiIntroduzioneLa coltura in vaso, uno degli aspetti tecnologicipiù rilevanti del <strong>florovivaismo</strong>, si caratterizza perl’impiego di contenitori di varia forma e dimensione,e di un substrato artificiale, diverso dal terrenoagrario e preparato con materiali di varia natura(torba, perlite, pomice, argilla espansa, compost,corteccia, tanto per citare quelli più diffusi). Per laproduzione di piante ornamentali si preferiscono ingenere dei miscugli (come quelli a base di torba eperlite, usati soprattutto in serra, o di torba e pomice,di largo impiego nei vivai di pien’aria), mentreper la coltivazione (in bancali o in sacchi) <strong>delle</strong> specieda fiore reciso molto spesso si impiega un unicomateriale (fibra di cocco, perlite, lana di roccia…).Del substrato, oltre alla sanità (cioè, l’assenza dipatogeni, parassiti e sostanze fitotossiche), interessanouna serie di caratteristiche chimiche e fisiche.Le prime (pH, contenuto salino e nutritivo, capacitàdi scambio ionico e di fissazione dell’azoto edel fosforo) condizionano gli interventi di fertilizzazione,realizzata attraverso l’aggiunta preventivaal substrato di concimi (idrosolubili e/o a lentacessione) o per mezzo della fertirrigazione. Lecaratteristiche fisiche, invece, determinano la capacitàdel contenitore di sostenere le piante e le sueproprietà idrauliche. In generale, oltre a un pHsubacido e un ridotto contenuto di sali solubili, isubstrati devono avere un’elevata porosità, un’adeguatacapacità di ritenzione dell’acqua e dell’aria(cioè, una sufficiente capacità di drenaggio) e unabuona stabilità, cioè la capacità di mantenere <strong>nel</strong>tempo le proprie caratteristiche, soprattutto quellefisiche.In questo capitolo sono esaminate le proprietàidrauliche dei substrati, in quanto la comprensionedei rapporti tra acqua e substrato diventa determinantesia per la scelta dei materiali più idonei peruna determinata coltura, sia per il controllo dell’irrigazione.Ad esempio, per colture con radici particolarmenteesigenti in termini di ossigeno e/ocondotte in contenitori di piccole dimensioni (comele celle, o plug, dei contenitori alveolari impiegati<strong>nel</strong>la produzione di piantine da seme e ditalee radicate) occorre impiegare dei substrati concon un’elevata capacità di drenaggio dell’acqua.Inoltre, la conoscenza di alcune proprietàidrauliche del cosiddetto sistema substrato-contenitore(SSC), quali la capacità di contenitore e ilcontenuto di acqua facilmente disponibile (illustratipiù avanti <strong>nel</strong> testo), è alla base della determinazionedel volume d’adacquamento.Proprietà fisichePeso specifico o densità apparenteIl peso specifico (o densità) apparente (PSA) èil rapporto fra il peso del materiale essiccato (instufa a temperatura di 105°C) e il volume occupatoal momento del prelievo. Il PSA di un substratodi coltivazione è generalmente assai più basso(0,10-0,80 kg/L, comunque inferiore ad 1 kg/L;tab. 1) di quello di un terreno agrario (1,2-1,6kg/L).Il volume apparente di un materiale può variaresotto l’influenza di due cause fisiche: il costipamentoe la tensione matriciale cui è ritenuta l’acquadel materiale.Il costipamento è la conseguenza della variazionedella posizione reciproca <strong>delle</strong> particelle versouna situazione di maggiore compattezza; può esserecausato, ad esempio, dai carichi applicati, dallasomministrazione d’acqua d’irrigazione o dallacrescita dell’apparato radicale.

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