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Uso razionale delle risorse nel florovivaismo: l'acqua - Demetra

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20 QUADERNO ARSIA 5/2004sono possibili cause di un problema, che può convinceregli imprenditori della necessità di razionalizzarel’uso dell’acqua.Tra gli aspetti esterni compaiono il reticolosociale di cui l’agricoltore fa parte, le alleanze chequesto può formare con soggetti non appartenential mondo dell’agricoltura e la rappresentazioneesterna dell’azienda.Il reticolo socialePoiché l’agricoltore è, oltre che produttore,anche soggetto economico-sociale, inserito in uncontesto di relazioni complesse, la sua propensioneal cambiamento è condizionata non solo dalleconvenienze economiche della sua azienda, maanche dalle caratteristiche e dagli interessi economicie sociali della sua famiglia, dalle aspettative diprestigio sociale, dalle norme e dai valori dei gruppisociali di riferimento (Cavazzani, 1994).I reticoli possono essere un elemento su cui farleva per affrontare il cambiamento e aumentare lacapacità di risposta alle sfide che provengono dall’esterno:essi sono infatti il “filtro” attraverso il qualegli agricoltori percepiscono la realtà. Il messaggiodella necessità di risparmiare acqua e dell’esistenzadi un problema idrico può circolare, ad esempio,molto più velocemente attraverso il canale privilegiatodei reticoli sociali (i rapporti con gli agricoltoricolleghi, anche stranieri, considerando i frequentirapporti che i florovivaisti italiani e in particolarequelli toscani hanno con l’estero) piuttosto cheattraverso incentivi economici o norme cogenti.Le alleanzeCreare <strong>delle</strong> alleanze significa costruire collegamentifra attori e realtà che “naturalmente” o “tradizionalmente”non presentano convergenze. Ciò asua volta implica la capacità di aprire il mondo dellaproduzione agricola ad altri mondi, così da poteraccogliere attori estranei alla realtà agricola della produzionee conseguentemente estendere il reticolo direlazioni al di fuori dell’azienda (Medeot, 2004).Le alleanze possono servire a superare vincoliburocratici, a ottenere agevolazioni, accordi, maanche a cambiare in meglio la rappresentazioneesterna dell’azienda. Ad esempio, si possono formarealleanze con associazioni ambientaliste, conimprenditori di altri settori con i quali formare<strong>delle</strong> sinergie (ad esempio, di settori a monte o avalle della catena produttiva, di settori industriali…)per abbattere vincoli difficili da superare informa singola: la burocrazia, i vincoli istituzionali,ma anche i vincoli dati dalla carenza di <strong>risorse</strong> 10 .La rappresentazione esterna dell’aziendaL’ultimo elemento che gioca un ruolo <strong>nel</strong> processoverso l’innovazione può essere visto <strong>nel</strong>larappresentazione “pubblica” dell’azienda. L’adozionedi un’innovazione “sostenibile” può rafforzare,ad esempio, la sua rappresentazione esterna,permettendole di ristabilire relazioni positive coni cittadini, con le istituzioni e con i consumatori.Un’azienda florovivaistica che adotta, ad esempio,un sistema di irrigazione a ciclo chiuso azzerandoil drenaggio di effluenti <strong>nel</strong>l’ambiente, ha lapossibilità di rafforzare la sua immagine, facendoforza anche su alcune alleanze e al tempo stesso hala possibilità di crearne di nuove: i clienti possonoessere favorevolmente colpiti da una sceltaambientale dell’azienda e possono preferire i suoiprodotti. Contemporaneamente, una buona rappresentazioneesterna dell’azienda aumenta lepossibilità per questa di ottenere alleanze in gradodi far cambiare le regole alle istituzioni o di sfruttareal meglio le opportunità da queste offerte.Inoltre, una volta che l’imprenditore ha rafforzatola propria immagine beneficiando dei vantaggiderivati dal rispetto di certi standard ambientali, ilsuo comportamento sarà sempre guidato da una“responsabilità” che egli ha assunto nei confrontidella collettività.Il possibile ruolo dell’assistenzaIl modello proposto può essere utile all’assistenzatecnica per collocare i vari elementi chehanno influenza sul processo decisionale dell’agricoltoree per saper facilitare questo processo.Si tratta di un approccio olistico, che assista l’agricoltorenon solo dal punto di vista <strong>delle</strong> conoscenze,ma faciliti l’intero processo, curando la formazione<strong>delle</strong> alleanze, il rafforzamento dei reticolisociali, la gestione della rappresentazione pubblica,favorendo la giusta percezione dei comportamentiambientalmente corretti all’esterno (adesempio, informazione, momenti di sensibilizzazionedella collettività, ma anche influenza delmercato attraverso pubblicità mirate).Sarà tanto più facile per i tecnici svolgere illoro ruolo se questi conosceranno le regole delsistema sociale in cui la loro azione si andrà a inserire;il loro compito non sarà quindi quello di proporresoluzioni preconfezionate, ma di interagirein un processo dinamico con gli agricoltori, dicomprendere i fattori che interessano più o menoil processo decisionale e di agevolare la rimozionedi eventuali ostacoli facendo leva sugli altri fattoripresenti.

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