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Uso razionale delle risorse nel florovivaismo: l'acqua - Demetra

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136 QUADERNO ARSIA 5/2004Orario (O) (h) =Volume di adacquamento VA.lordo (mm)Intensità di applicazione IA (mm/h)Eq. 5Negli Inserti I-V sono riportate alcune applicazioniesemplificative.La distribuzione dell’acquaalle coltureLa conoscenza dei principi della tecnica irrigua,nonché la loro applicazione basata su specifichecaratterizzazioni idrologiche del terreno e sul supportodi un efficiente Servizio AgrometeorologicoRegionale, consente una sempre più precisa definizione<strong>delle</strong> dosi e del momento d’intervento irriguo.A ciò contribuisce anche la crescente preparazionetecnica degli operatori e la possibilità di abbinareal metodo del bilancio idrico, sopra descritto,verifiche tramite strumenti di misura dell’umiditàdel terreno.Resta a questo punto da considerare la fase successivadella pratica irrigua, che consiste <strong>nel</strong> distribuirel’acqua alle colture <strong>nel</strong>le quantità, nei tempie nei modi previsti.L’attuazione di questa fase è affidata all’impiantodi irrigazione, al quale idealmente si chiededi mettere a disposizione di tutte le piante dellacoltura le dosi prestabilite di acqua, evitando sprechi.Ovviamente queste condizioni, che delineanoun impianto ideale con 100% di efficienza, nonpotranno mai essere completamente raggiunte, masarà tanto più utile cercare di avvicinarle quantopiù si mira ad alti livelli di qualità, quanto più lecolture sono di pregio e sensibili alle condizioniidriche del terreno e ancor più quando la risorsaidrica è limitata.Precedentemente, <strong>nel</strong> definire l’efficienza dell’adacquamento,avevamo visto le modalità del mancatoimmagazzinamento <strong>nel</strong> terreno, in modo utileper la coltura, di una parte dell’acqua erogata; vediamoora di analizzarne le origini. Queste possonoessere suddivise in due fattori, connessi rispettivamenteal metodo di irrigazione e all’uniformità didistribuzione dell’acqua alla coltura (fig. 18).Ogni metodo irriguo è caratterizzato da specifichemodalità di distribuzione dell’acqua, che necondizionano le potenzialità di efficienza.Ad esempio, irrigando col vecchio metodo ascorrimento superficiale, inevitabilmente una consistenteparte dell’acqua erogata alla parcelle andavaperduta <strong>nel</strong>le scoline o in percolazioni neglistrati profondi. Così pure, praticando un’irrigazionea pioggia in campo aperto, è inevitabile cheparte dell’acqua vada perduta per evaporazione operché finisce per cadere al di fuori dall’area interessatadalle piante.Ovviamente le modalità di distribuzione dell’irrigazionea goccia, caratterizzata da precise localizzazionidell’acqua e da limitate perdite per evaporazione,rendono questo metodo potenzialmentepiù efficiente, purché le portate dei punti goccia ei volumi erogati siano appropriati alle caratteristichedel terreno.L’uniformità di distribuzione dell’acquaPer comprendere come l’uniformità di distribuzionevada a incidere sull’efficienza, consideriamoad esempio, un impianto di irrigazione a pioggiache distribuisca l’acqua in modo non uniforme,<strong>nel</strong>la maniera illustrata in fig. 19, che si riferisce auna situazione reale e illustra la distribuzione dell’intensitàdi pioggia su una porzione di appezzamentoirrigato a pioggia.Se mediante questo impianto si eroga il volumedi adacquamento, sia pure al lordo <strong>delle</strong> perdite perFig. 18 - Efficienzadi adacquamento(o di applicazione):schema dei fattorie <strong>delle</strong> causeda cui dipende

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