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Uso razionale delle risorse nel florovivaismo: l'acqua - Demetra

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FLOROVIVAISMO: L’ACQUA153no di vasi con piante di dimensioni medio-grandirispetto al totale in modo da assicurare un sufficienterifornimento di acqua a tutte le piante.Sarebbe sempre consigliabile avere più tensiometriper uno stesso settore e utilizzare, per l’attivazionedell’irrigazione, il valore medio <strong>delle</strong> letture.Per la determinazione <strong>delle</strong> soglie di irrigazioneoccorre:1. scegliere una serie di vasi;2. inserire all’interno dei vasi campione il tensiometroe l’irrigatore come descritto sopra;3. irrigare i vasi fino alla capacità di campo;4. aspettare qualche minuto in modo che i valoridei tensiometri si stabilizzino e annotarli;5. valutare, sulla base dell’esperienza, il momentoin cui le piante avrebbero bisogno di esserenuovamente irrigate e quindi leggere i valoridei tensiometri;6. calcolare la media dei valori letti sia alla capacitàdi campo che al momento dell’irrigazione; talivalori medi rappresentano la soglia inferiore esuperiore da utilizzare per l’attivazione e la disattivazionee dell’irrigazione.Questa procedura presuppone la disponibilità dipiù tensiometri. Nel caso che si abbia a disposizioneun solo tensiometro, questo potrà essere spostato daun vaso all’altro facendo sempre attenzione ad assicurareuna buona aderenza del terreno al settoporoso e la stessa posizione rispetto al gocciolatore.Per evitare eventi irrigui contemporanei in piùsettori, nei vivai vengono comunemente fissate lefasce orarie in cui attivare l’irrigazione al raggiungimentodel valore soglia impostato. Tuttavia questapratica comporta il rischio che il valore soglia nonvenga raggiunto in una certa fascia oraria e che pertantol’irrigazione non venga eseguita fino a quellasuccessiva; di conseguenza si possono instaurarelievi condizioni di stress. È consigliabile impostare lasola soglia di attivazione dell’irrigazione e distribuirela quantità d’acqua prevista per l’intervento irriguosenza usare, per interrompere l’irrigazione, lasoglia di disattivazione; infatti, <strong>nel</strong> caso in cui l’acquatrovi canali preferenziali, che la conduconoverso il setto poroso del tensiometro, la disattivazionedell’irrigazione potrebbe essere anticipata provocandoun ridotto rifornimento d’acqua alle piante.Sistemi basati sul calcolodell’evapotraspirazioneL’evapotraspirazione (ET) esprime i millimetrid’acqua persi dal sistema suolo-pianta in seguitoall’evaporazione e alla traspirazione ed è strettamentelegata alla temperatura, all’umidità dell’aria,alla radiazione solare e al vento. Essa dipende naturalmenteanche dalla superficie fogliare, poichémaggiore è la superficie fogliare maggiore è laquantità di acqua persa per traspirazione. Normalmentela superficie fogliare è espressa per unità disuperficie coltivata come LAI (Leaf Area Index).Si definiscono un’evapotraspirazione potenziale(ETP o ET 0), che esprime la quantità di acqua evapotraspiratada una coltura di riferimento e che puòessere calcolata a partire dai dati meteorologici, euna reale (ETE) che rappresenta la quantità d’acquaeffettivamente persa da quella specie in quell’intervallodi tempo. Questo parametro, rispecchiando ireali consumi della pianta, risulta quindi adatto aessere utilizzato per la gestione dell’irrigazione.Allo stato attuale non esistono negli impianticommerciali dispositivi costituiti da sensori per ilrilevamento <strong>delle</strong> variabili meteorologiche e dalsoftware di elaborazione dati e attivazione dell’irrigazione,se si escludono quei sistemi sviluppati perla gestione dell’irrigazione del verde pubblico oper ampie superfici, o quelli finora utilizzati incampo sperimentale.Nel caso di coltivazioni di pieno campo, lastima dell’ETE permetterebbe di definire il momento<strong>nel</strong> quale irrigare e la quantità d’acqua dadistribuire. Nel caso di colture in vaso, la stima dell’ETEpotrebbe essere utilizzata per decidere ilmomento in cui irrigare, mentre la dose d’acquada fornire con ogni intervento dovrebbe esseredecisa a priori secondo le procedure precedentementeillustrate.L’irrigazione, infatti, potrebbe essere attivatatutte le volte che viene raggiunto un valore cumulatodi acqua realmente persa dalle piante (ETE).Tale valore dovrebbe essere deciso a priori in funzione<strong>delle</strong> esigenze <strong>delle</strong> piante.L’ETE può essere misurata oppure stimata.Nel primo caso, la misura richiede la disponibilitàdi un sistema di pesata. Sarebbe, cioè, necessarioche un campione di vasi fosse posto su di unabilancia elettronica, connessa a un sistema diacquisizione dei dati in grado di attivare l’irrigazioneuna volta raggiunto il valore soglia di ETEimpostato. Allo stato attuale, ad esempio per coltureidroponiche, in commercio esistono dei sistemiche eseguono la misurazione del peso di uncontenitore con una o più piante e regolano diconseguenza in modo automatico la frequenzadegli interventi irrigui. Nel caso di un ciclo chiuso,la stima dell’ETE potrebbe essere fatta semplicementeponendo un contalitri a monte (misura dellaquantità d’acqua distribuita) e a valle (misura dellaquantità d’acqua lisciviata) del settore coltivato; ladifferenza tra i due volumi misurati rappresenta laquantità di acqua evapotraspirata, da reintegrarecon la successiva irrigazione.

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