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Uso razionale delle risorse nel florovivaismo: l'acqua - Demetra

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194 QUADERNO ARSIA 5/20042. le maggiori difficoltà <strong>nel</strong> controllo della concentrazionedei nutrienti e degli ioni non essenzialio poco assorbiti dalle piante (Na, Cl,microelementi ecc.) <strong>nel</strong>la soluzione ricircolante,soprattutto quando si usano acque saline.In questo paragrafo saranno affrontati i principaliaspetti legati alla coltivazione con sistemi ricircolanti,con particolare riguardo al controllo dellasoluzione nutritiva. La disinfezione è trattata inmodo più approfondito nei Capitoli 10 e 21.Ricordiamo soltanto che qualunque sia il sistemadi disinfezione utilizzato, il coltivatore non puòfare a meno di adottare una serie di misure di profilassi,quali:• l’accurata disinfezione della serra e degli impiantiprima di ogni nuovo trapianto;• l’uso di substrati sterili;• l’impiego di materiale di propagazione sano;• l’isolamento della serra dall’ambiente esterno,anche attraverso l’uso di reti anti-insetto (spessogli insetti sono dannosi in quanto vettori digravi malattie);• la cura <strong>nel</strong>la esecuzione <strong>delle</strong> varie operazionicolturali;• il mantenimento di un ambiente di coltivazionepulito e ordinato: ad esempio, rimuovendo i residuivegetali prodotti con le potature verdi,tenendo pulito il pavimento, prevedendo unadisinfezione <strong>delle</strong> calzature del personale all’ingresso<strong>nel</strong>la serra, e così via;• il continuo monitoraggio della coltura alloscopo di intervenire subito in caso di attacchi dipatogeni, magari semplicemente eliminando lepiante ammalate.In molte colture, soprattutto se a ciclo breve,l’adozione di queste ‘semplici’ misure può ovviarealla mancata installazione di specifici sistemi didisinfezione della soluzione nutritiva ricircolante.La gestione della soluzione nutritiva<strong>nel</strong> ciclo chiusoNei sistemi chiusi, la soluzione di drenaggio èrecuperata e ridistribuita alla coltura dopo unopportuno aggiustamento del pH e della conducibilitàelettrica (EC), ed eventualmente dopo esserestata disinfettata. Nella fig. 1 è schematizzato untipico sistema a ciclo chiuso. Le componenti piùrilevanti sono:1. il fertirrigatore che, sulla base della misura inlinea del pH e dell’EC, prepara la soluzionenutritiva e la distribuisce alla coltura sulla basedi un regime irriguo definito a priori (medianteun timer) oppure sulla stima dell’evapotraspirazionedella coltura (usando, ad esempio,un solarimetro, come <strong>nel</strong>la fig. 1);2. i contalitri: questi sono posti, a valle (VD) e amonte (VI) della coltura, per stimare dal rapportodei valori registrati la percentuale di drenaggio;un altro rileva il consumo effettivo diacqua della coltura (V ETE);3. un sistema di valvole per la miscelazione (EV1),controllata dal fertirrigatore, dell’acqua irrigua‘fresca’ e della soluzione di recupero; per l’attivazionedell’irrigazione (EV2); eventualmente,per lo scarico del drenato raccolto quando ilvalore di EC è troppo alto (EV3);4. le sonde di pH e EC <strong>nel</strong>la vasca di recupero deldrenato;5. (eventualmente) l’impianto di disinfezione e lavasca di stoccaggio dell’acqua così trattata.Fig. 1 - Rappresentazioneschematica di un sistemaa ciclo chiuso(vedi testo per i dettagli)

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