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Uso razionale delle risorse nel florovivaismo: l'acqua - Demetra

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224 QUADERNO ARSIA 5/2004Tab. 1 - Classificazione dei sistemi di trattamento <strong>delle</strong> soluzioni circolantiMetodo di disinfezione Attivo/passivo Effetto locale/residualeCalore attivo localeOzono attivo residualeRaggi ultravioletti attivo localeFiltrazione passivo localeUltrasuoni attivo localeMezzi chimici attivo residuale2. condizioni ambientali talvolta fortemente conduttivenei confronti dei parassiti (temperaturae pH della soluzione nutritizia); le condizioniambientali caratteristiche <strong>delle</strong> colture idroponichesono in genere costanti anche per lunghiperiodi di tempo: <strong>nel</strong> caso in cui tali condizionirisultino essere ottimali per i parassiti radicali, lacoltivazione in sistema fuori suolo può diventareestremamente conduttiva per un determinatopatogeno; è il caso di P. aphanidermathumche a 25°C provoca attacchi gravissimi su pomodoro,cetriolo e spinacio, mentre a 20°Cnon viene considerato un parassita in grado diprovocare danni di rilevanza economica allediverse colture;3. rapida diffusione degli agenti patogeni tramitele operazioni di irrigazione, in particolare insistemi a ciclo chiuso.Le fonti di infezioneTra le possibili fonti di infezione dalle quali originanogli attacchi alle colture allevate in sistemifuori suolo, sicuramente i substrati sono quellipotenzialmente caratterizzati da maggiore rischio.Perlite, vermiculite, lana di roccia, poliuretano,polistirene sono normalmente considerati “sterili”dopo la loro produzione, mentre i materiali naturali(sabbia, pomice, torba, fibra di cocco o corteccianon compostata) non possono essere consideratiassolutamente tali. In particolare la sabbia,substrato molto utilizzato per le coltivazioni fuorisuolo, dopo un sommario lavaggio può esserefacilmente inquinata da P. aphanidermathum e daP. dissotocum. Similmente la torba, da sola o inmiscela con altri materiali, è la principale fonte diinfezione di patogeni quali Pythium sp., Fusariumsp., Olpidum sp. e Thielaviopsis sp.Anche l’aria può essere una potenziale via diinfezione, nonostante gli organismi fitopatogenidi origine tellurica più frequenti <strong>nel</strong>le coltivazionifuori terra solo raramente siano in grado di diffondersiper via aerea. F. oxysporum f. sp. radicis-lycopersicipuò, ad esempio, produrre abbondante inoculoaereo e per esso tale via di diffusione è stataidentificata come la più comune. Simili osservazionisono state effettuate anche su basilico relativamentealla possibilità di diffusione aerea della fusariosicausata da F. oxysporum f. sp. basilici.Come l’aria, anche l’acqua può essere facile vettoredi funghi: l’impiego di acque superficiali è laprima fonte di introduzione <strong>nel</strong> fuori suolo dipatogeni del genere Pythium; tramite l’acqua èpossibile infatti la diffusione di zoospore e micelio.Da ultimo, ma non meno importante, anche ilmateriale propagativo può essere fonte di inoculodi microrganismi potenzialmente patogeni. Daquesto punto di vista le problematiche legateall’impiego di materiale propagativo sicuramentesano sono le stesse che riguardano i sistemi di coltivazionetradizionali, ma con una aggravante inpiù: attualmente i parassiti in grado di diffondersimediante materiale propagativo alle colture fuorisuolo non sono ancora completamente noti, e perciòdi più difficile contenimento. Ricordiamo pertale aspetto la tracheofusariosi della gerbera, dapoco segnalata, e le recentissime osservazioni ditrasmissione mediante seme di F. oxysporum <strong>nel</strong>caso di lattuga e rucola.I metodi di disinfezioneNegli ultimi 10 anni diversi sistemi sono statimessi a punto al fine di mantenere basso il rischiodi diffusione di parassiti vegetali nei sistemi di coltivazionefuori suolo a ciclo chiuso o semichiuso:tecnicamente tali diversi mezzi possono essere suddivisiin attivi o passivi, e dotati di effetto locale oresiduale (tab. 1).Il caloreL’impiego di sistemi basati su trattamenti termici<strong>delle</strong> soluzioni circolanti è un metodo frequentementeadottato soprattutto in Olanda; la

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