Uso razionale delle risorse nel florovivaismo: l'acqua - Demetra
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13. Il pilotaggio dell’irrigazione <strong>nel</strong>le coltureflorovivaisticheLaura Bacci, Elisabetta CheccacciIntroduzioneLe richieste idriche di un’azienda vivaistica sonoessenzialmente determinate dai fabbisogni irrigui<strong>delle</strong> colture, a loro volta dipendenti dalle condizioniclimatiche. Tuttavia, in conseguenza dell’usodi sistemi di controllo dell’irrigazione non efficientidal punto di vista dell’ottimizzazione dell’usodell’acqua e/o di un errato calcolo dei volumi irriguida distribuire, si verificano elevati sprechi diacqua e spesso, di conseguenza, anche l’immissionedi elevate quantità di fertilizzanti <strong>nel</strong>l’ambiente.In questo capitolo saranno fornite indicazioniutili per migliorare la gestione dell’irrigazione inparticolare per quanto riguarda il sistema d’irrigazione,i volumi irrigui e la programmazione degliinterventi.Nelle tabb. 1 e 2 sono riportati in modo sinteticoalcuni consigli su come migliorare la distribuzionedell’acqua nei vasi e su come eseguire il controllodell’irrigazione. Questi argomenti sarannotrattati più dettagliatamente nei paragrafi seguenti.Nel CD allegato è presentata una rassegna dialcuni sistemi di controllo e gestione dell’irrigazioneutilizzabili in ambito vivaistico.La determinazione del regime irriguoIl regime irriguo varia in funzione della speciecoltivata ed è caratterizzato dalla quantità d’acquada distribuire complessivamente <strong>nel</strong>la giornata eper ogni intervento, dalla modalità di distribuzione,se in un solo intervento o frazionata, e dalladefinizione dei momenti della giornata in cui attivarel’irrigazione.Prima di descrivere come determinare tale regime,si ritiene importante sottolineare come ancheuna corretta posizione <strong>delle</strong> piante all’interno delvivaio possa contribuire a ottimizzare la gestionedell’irrigazione. Sarebbe, infatti, opportuno dividerele specie coltivate secondo le loro esigenzeidriche; potrebbero essere distinte tre zone di produzione(ad alta, a bassa e a media esigenza idrica)in modo da prevedere, per ogni settore, irrigazioniad hoc secondo la tipologia <strong>delle</strong> specie. Parlandodi ottimizzazione dell’irrigazione è necessariointrodurre il concetto di efficienza dell’irrigazione,definita come la frazione dell’acqua totale erogatache viene usata vantaggiosamente dalla pianta.L’efficienza dell’irrigazione è strettamentelegata al tipo di tecnica irrigua: è circa la metà perl’irrigazione manuale (0,4-0,5) rispetto a quella agoccia (0,9-0,95) che, insieme alla subirrigazione(0,95-0,98), risulta il metodo più efficiente; l’irrigazionea pioggia è caratterizzata da un’efficienzaintermedia (0,6-0,7).Nel caso di impianti di irrigazione a goccia l’efficienzapuò essere ulteriormente migliorata utilizzandoirrigatori autocompensanti che, sebbenesiano assai costosi, permettono di evitare problemidi difformità <strong>nel</strong>la quantità d’acqua distribuita aisingoli vasi.Il volume irriguoLa quantità di acqua da distribuire <strong>nel</strong>la giornataè funzione della specie, della fase di sviluppoe <strong>delle</strong> condizioni ambientali. Una quantificazioneaccurata dell’acqua giornaliera da distribuirepotrebbe essere fatta a partire dalla stima dell’evapotraspirazione(ETE) oppure, anche <strong>nel</strong> caso diinterventi irrigui programmati mediante timer,potrebbe essere consigliabile dotarsi di un sistema,anche semplice, di misura dell’umidità del substratoin modo tale da verificare se si è distribuito unvolume di acqua appropriato.Nel caso di piante allevate in vaso, la quantitàd’acqua da distribuire per ogni intervento irriguo