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Uso razionale delle risorse nel florovivaismo: l'acqua - Demetra

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FLOROVIVAISMO: L’ACQUA249valore della produzione lorda vendibile e il volumedell’acqua impiegata (l’ordine di grandezza potrebbeessere, come visto, di 1000 mm/ anno,cioè 1 m 3 /mq) per unità di superficie coltivata èmolto alto (fino ad alcune decine di euro per m 3 diacqua impiegata). I florovivaisti sono certamentepreoccupati dal prezzo di mercato dei fiori e <strong>delle</strong>piante, più che da quello dell’acqua.Viste le cause, vediamo quali sono i possibili rimedi.Razionalizzare l’irrigazione, di fatto, significalimitare il più possibile i volumi irrigui (riduzionedi I) e il runoff (R e R NUT); queste sono le possibilisoluzioni.1. Riduzione di ETE attraverso degli opportuniinterventi di controllo climatico, come l’ombreggiamentoo l’uso di frangivento. Ad esempio,nei vivai in cui si coltivano anche alberiornamentali a terra e/o si usano <strong>delle</strong> serre, laloro dislocazione potrebbe tener conto dallanecessità di riparare le altre colture a terra od invaso dai venti dominanti.2. L’impiego di sistemi d’irrigazione a goccia o asorsi, o la subirrigazione, caratterizzati da u<strong>nel</strong>evata EI. Fondamentali rimangono, in ognicaso, la progettazione precisa dei sistemi irrigui,la sistematica manutenzione degli impianti e l’affinamento,se necessario, dell’acqua irrigua: assolutamentenecessari appaiono la filtrazione e l’acidificazione.Risultati importanti possono essereconseguiti anche attraverso una più <strong>razionale</strong>disposizione dei vasi <strong>nel</strong>le aree di coltivazione(per aumentare l’intercettazione dell’acqua daparte <strong>delle</strong> piante irrigate soprachioma) e ancheirrigando soltanto al mattino o alla sera, quandola temperatura più fresca e l’umidità relativa piùalta riducono l’evaporazione dell’acqua.3. Riduzione di LF attraverso:• una stima più precisa di ETE, mediante l’applicazionedi modelli micro-meteorologici o didispositivi per la misura dell’umidità del terrenoo del substrato;• il ricorso alla irrigazione ciclica, in gradoperaltro di aumentare il tasso di crescita <strong>delle</strong>piante; si tratta, in pratica, di aumentare la frequenzadegli interventi con turni più breviriducendo anche i volumi irrigui; in molti vivai,invece, si somministra l’acqua, fino a 10-15mm, con un singolo intervento giornaliero;• l’impiego di substrati con una maggior capacitàdi ritenzione idrica, usando per i miscuglimaggiori quantità di torba, compost, perlite fine;• l’impiego di acque con ridotta salinità, in mododa ridurre la LF.4. La riduzione di C Dattraverso l’impiego dellafertirrigazione e/o di un dosaggio frazionatodei concimi a lento effetto.5. L’uso dei cosiddetti sistemi chiusi.Nella tab. 4 è riportato una sorta di decalogocon alcune regole che, qualunque sia il livello tecnologicodell’azienda e il sistema irriguo impiegato,dovrebbero essere rispettate per ridurre al minimogli sprechi di acqua e di fertilizzanti.La fig. 2, inoltre, illustra schematicamente unsistema di controllo dell’irrigazione (a ciclo aperto)in un vivaio di piena aria. L’approccio è quelloormai classico, cioè l’ETE è calcolato sulla basedella evapotraspirazione potenziale (ETP) e delcoefficiente colturale Kc (vedi Capitoli 12 e 13). Ilvolume irriguo I è, a sua volta, determinato in funzione<strong>delle</strong> caratteristiche idrologiche del substrato;I, cioè, sarà minore <strong>nel</strong> caso di substrati conscarsa ritenzione idrica e maggiore <strong>nel</strong> caso di substratipiù pesanti. Gli elementi fondamentali delsistema sono i seguenti:1. il rilevamento dei parametri climatici necessarialla stima del fabbisogno evapotraspiratorio subase giornaliera o oraria. Il rilevamento è effettuatoda una centralina meteorologica aziendaleoppure da un ente esterno, ad esempio da unservizio di assistenza come quello dell’ARSIA(vedi Capitolo 12);2. suddivisione del vivaio in aree di coltivazioneomogenee per sistema irriguo, substrato, fabbisognoidrico-nutritivo <strong>delle</strong> piante. In pratica,si tratta di raggruppare le colture che hanno lostesso Kc; molto semplicemente, le piante potrebberoessere raggruppate in base alle dimensioni,ad esempio in base all’altezza.Riteniamo utile chiudere il paragrafo con alcuneconsiderazioni sul recupero dell’acqua piovanae sull’impiego <strong>delle</strong> acque reflue, che a giustaragione possono essere considerate interventi perrisparmiare acqua.Anche se la stagione <strong>delle</strong> piogge negli ambientimediterranei è quella autunnale, l’entità <strong>delle</strong>precipitazioni non è trascurabile durante la stagioneirrigua (normalmente, da maggio ad ottobre, inpiena aria, vedi tab. 1) e può contribuire in modosignificativo al soddisfacimento <strong>delle</strong> esigenze idriche<strong>delle</strong> colture, in particolar modo <strong>nel</strong>le colturedi serra. Di fondamentale importanza è, poi, ilfatto che le acque piovane sono praticamente privedi sali e possono essere utilizzate per tagliare acquedi sottosuolo di peggior qualità.Per quanto riguarda il secondo punto, le vigentinorme di legge prevedono, per le acque refluedagli impianti di depurazione industriale o civilestandard di qualità chimica, fisica e microbiologicadi assoluta garanzia (vedi Capitolo 20). Pertanto,questo tipo di acqua può rappresentare una risorsapreziosa per le aziende agricole, comprese quelleflorovivaistiche, consentendo oltretutto un sensibi-

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