Rivista italiana di paleontologia e stratigrafia
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98 RIVISTA ITALIANA<br />
<strong>di</strong>sopra «.Vengono finalmente due Car<strong>di</strong>um, C. italìcum e C. pisanum,<br />
spettante il primo al gruppo degli Hillani e paragonabile al C.<br />
philìppianiim Dunk., salvo l'apice più elevato e ricurvo e le coste<br />
più numerose : somigliante il secondo alla Cjyrìna cingulata Stopp. ,<br />
del trias lombardo, ma con le impronte muscolari più vicine al<br />
margine e più <strong>di</strong>stinte, e con una larga carena che va dall' apice<br />
alla parte posteriore. Accenniamo sommariamente più specie inde-<br />
terminate <strong>di</strong> Pecteu, Avìcula, Macrodon, Lucina, Pleuromya.<br />
Assai meglio che i lamellibranchi sono rappresentati i gaste-<br />
ropo<strong>di</strong>. L'A. ne annovera ben 70 specie, ripartite in 27 generi.<br />
Scarseggiano anche qui le forme a comune con Hierlatz (3), e<br />
neppur una se ne presenta <strong>di</strong> quelle del bacino del Rodano.<br />
Veramente intimi sono invece i rapporti con la fauna <strong>di</strong> Casale e<br />
<strong>di</strong> Bellampo: ritroviamo infatti Scaevola interme<strong>di</strong>a Gemm., Trochopsis<br />
Aloroiid. , T. dubium > id., Discohelix Lorioli \à., Euspira<br />
cfr. billiemensis id., Cheninit\ia megastonia id., Ch. cfr. Hersilia<br />
id. , Ch. parvula id. , Rabdoconcha multistriata id. ^Zygopleura Tatia<br />
id., polyplecta id., Moorei id., Veturia id., Antiope id., Fibula<br />
Castalda id. — Cosa notevole, scrive 1' A. , è che tutte queste specie,<br />
ad eccezione <strong>di</strong> poche che si trovano anche nel lias inferiore <strong>di</strong><br />
Calabria e <strong>di</strong> altre località del continente, sono speciali ai due<br />
depositi del lias inferiore della Prov. <strong>di</strong> Palermo e del M. Pisano. —<br />
Son pure strettissime, com' era da prevedere, le analogie con la<br />
fauna dei calcari ceroi<strong>di</strong> <strong>di</strong> Campiglia, attestate dalle seguenti spe-<br />
cie a comune: Pleurotomaria margaritifera Sim. , Cirrhus ornatus<br />
Mgh. sp. [Straparolus] {= C. ausonius Sim.), Neritopsis Passe-<br />
rina Mgh. , Discohelix Lorioli Gemm. (= D. thyrrena Sim.), Chemnitpa<br />
pseudotumida De Stef. , Ch. Nar<strong>di</strong>l Mgh. È da notare che<br />
Cirrhus ausonius e Chemn. pseudotumida furon raccolti anche nei<br />
calcari ceroi<strong>di</strong> del M. <strong>di</strong> Cetona, corrispondenti sicuramente a<br />
quelli del Monte Pisano e <strong>di</strong> Campiglia.<br />
Ed eccoci alle numerose serie delle forme non ancora rinve-<br />
nute fuori del giacimento in esame. — Il genere Pleurotomaria, ind'i-<br />
pendentemente dalla P. pisana De Stef. e dalla P. Stefanii .<br />
Fuc.<br />
{r= P. canaliculata De Stef., nome inaccettabile perchè già usato<br />
dal M. Coy) si arricchisce <strong>di</strong> due nuove specie: P. etrusca e P.<br />
Anconai. Corrisponderebbe la prima ad una PI. ? sp. , in<strong>di</strong>cata<br />
dallo scrivente tra i fossili <strong>di</strong> Campiglia marittima; la seconda,<br />
notevole per la bocca marginata, che dà luogo a impronte varici-<br />
formi nell'ultimo giro, ricorda le P. subturrita ed ellipsoidea<br />
d' Orb., ma ha l'angolo spirale più acuto. -—Nuova è anche una