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Rivista italiana di paleontologia e stratigrafia

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198 RIVISTA ITALIANA<br />

Da P'irenze, dopo una escursione a Monte Ripal<strong>di</strong> e a Rignano,<br />

riuscita interessante per lo stu<strong>di</strong>o dei geroglifici del « Flysch »,<br />

r A. passò a visitare il Museo geologico <strong>di</strong> Pisa. Quivi la sua ammirazione<br />

fu tutta per la splen<strong>di</strong>da serie dei fossili permo-carhoniferi<br />

raccolti in Sicilia dal Fucini e dal Greco. « Io non mi<br />

ricordo, egli scrive, <strong>di</strong> aver mai provato uguale sorpresa davanti a<br />

una collezione <strong>di</strong> petrefatti. Più <strong>di</strong> tutto mi hanno colpito i bra-<br />

chiopo<strong>di</strong>. Per solito, anche quando si ha che fare con un orizzonte<br />

nuovo, i brachiopo<strong>di</strong> riproducono su per giù i soliti vecchi tipi<br />

conosciutissimi Ma qui è tutt' altra cosa. Mancano completamente<br />

i tipi abituali delle faune paleozoiche e mesozoiche, e tutto quel che<br />

si osserva è nuovo, singolare e sorprendente. La maggior parte<br />

delle forme appaiono così bizzarramente storte, che par <strong>di</strong> vedere<br />

una fauna <strong>di</strong> brachiopo<strong>di</strong> riflessa in uno specchio convesso. Il colmo<br />

della stranezza è raggiunto dalle i^ic/?^7/e/2U7. Waagen ha descritto<br />

<strong>di</strong> questo genere una specie sola, del permo-carbonifero del Salt-<br />

Range. Qui ve n' ha per lo meno mezza dozzina, una più singo-<br />

lare dell'altra: ve n'ha <strong>di</strong> lunghe, sottili, vermiformi: <strong>di</strong> corte,<br />

grosse, coniche: a .superficie liscia talune, altre rugose o spinescenti<br />

come un Productus Lo stesso è delle bivalvi. I gasteropo<strong>di</strong> of-<br />

fron <strong>di</strong>segni che mai si videro fin qui negli organismi <strong>di</strong> questo<br />

gruppo ». E tutto questo è così ben conservato come se si trattasse<br />

<strong>di</strong> conchiglie terziarie 1<br />

Dopo aver cercato <strong>di</strong> coglier sul fatto la formazione dei gero-<br />

glifici sulla spiaggia <strong>di</strong> Marina ed alla foce dell'Arno, si recò il<br />

Fuchs a Belvedere presso S. Giuliano, dove il li os ni a ski gli<br />

mostrò le sue preziose raccolte <strong>di</strong> fossili dei Carpazi e del Gabbro,<br />

quella pure interessantissima, delle piante fossili del Verrucano, e<br />

« last not least », tutta una serie sommamente istruttiva <strong>di</strong> fucoi<strong>di</strong><br />

e geroglitìci del Flysch. Passato quin<strong>di</strong> a Genova, potè nel Museo<br />

universitario ammirare i preparati che documentano la scoperta<br />

fatta dal prof. Issel, dei ra<strong>di</strong>olari nei cristalli d' albite, e le belle<br />

collezioni <strong>di</strong> fossili del così detto bonni<strong>di</strong>ano. Una ispezione som-<br />

maria delle conchiglie comprese in queste ultime fece in lui sor-<br />

gere il dubbio, che sotto il nome <strong>di</strong> bormi<strong>di</strong>ano vadan confusi due<br />

piani <strong>di</strong>stinti, dei quali il più antico corrisponderebbe agli strati <strong>di</strong><br />

Castel Gomberto e <strong>di</strong> Schio, il più recente al i'^ piano me<strong>di</strong>terra-<br />

neo. Anche s' intrattenne V A. nell' esame della flora fossile <strong>di</strong><br />

Santa Giustina (tongriano) così ben rappresentata nello stesso<br />

museo; e da questa flora trasse partito per importanti considera-<br />

zioni sui rapporti fra la vegetazione ed "il clima, riguardato non

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