Rivista italiana di paleontologia e stratigrafia
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G4 RIVISTA ITALIANA<br />
trovata nella melassa calcarea hur<strong>di</strong>galiana <strong>di</strong> Saint-Paul-Trois-<br />
Chateaux, ha consentito all'A. <strong>di</strong> aggiungere interessanti particolari<br />
a quanto già si sapeva <strong>di</strong> questa specie. Fra Je altre cose vien<br />
confermata, contrariamente alle asserzioni del Gervais, la <strong>di</strong>stin-<br />
zione dei canini e degli incisivi superiori. Le lunghe ra<strong>di</strong>ci arcuate<br />
degli incisivi sono per intiero contenute nei premascellari, mentre le<br />
ra<strong>di</strong>ci dei canini sono situate completamente nei mascellari. Nella<br />
dentatura della man<strong>di</strong>bola è importante veder come si realizza il<br />
passaggio dai premolari ai molari. Il secondo premolare offre lungo<br />
la ra<strong>di</strong>ce una depressione me<strong>di</strong>ana, che si accentua nel terzo, dove<br />
l'avorio, in sezione trasversale, prende la forma <strong>di</strong> un 8. Nel<br />
quarto la depressione è anche più sviluppata, e finisce per dar luogo<br />
alla <strong>di</strong>visione della ra<strong>di</strong>ce in due rami corti, simili fra loro e poco<br />
<strong>di</strong>vergenti. (Questo solco longitu<strong>di</strong>nale ,<br />
primo al quarto pm , altro non è, <strong>di</strong>ce<br />
che<br />
l'A.,<br />
va accentuandosi dal<br />
che un vestigio della<br />
<strong>di</strong>sposizione bira<strong>di</strong>colare e lo Sqiialodon ci mostra in qual modo<br />
siasi effettuata la sostituzione d' una dentatura eterodonte ad una<br />
omodonte. La formula dentaria dello Sq. barrìense viene così fissata:<br />
3-147<br />
3 I 4^ ò<br />
Il cranio <strong>di</strong> Squalodon trovato a Bleichenbach in Baviera, e<br />
dallo Zittel riferito. allo Sq. &«rrfe;we, apparterrebbe, secondo l'A.<br />
ad una specie <strong>di</strong>stinta, che propone <strong>di</strong> chiamare Sq. Zitteli. Le due<br />
specie sono, in realtà, molto vicine; ma quella bavarese, oltre ad<br />
avere il rostro più lungo e sottile e le apofisi orbitarie più arro-<br />
tondate, ha un quinto paio <strong>di</strong> premolari mascellari.<br />
L'A. accenna quin<strong>di</strong> alle analogie tra gli Squalodon & V zXXnaÌQ.<br />
platanista del Gange, mostrando come altri paleontologi ne abbiano<br />
esagerato il valore. Non si nega che la dentatura del platanista possa<br />
apparire come una reminiscenza <strong>di</strong> quella dei tipo estinto, per le<br />
zanne anteriori proclivi, unciniformi e per la leggera somiglianza<br />
dei denti posteriori, ottusi, ma sempre unira<strong>di</strong>colati, coi molari<br />
bira<strong>di</strong>colati degli Squalodon. Ma le zanne uncinate degli Squalodon<br />
sono incisivi e canini, mentre quelli del platanista sono, tutt'al più,<br />
premolari o canini ; ed i molari posteriori <strong>di</strong> quest' ultimo non pos-<br />
seggono né festoni coronali, né doppia ra<strong>di</strong>ce. La rassomiglianza<br />
potrebbe essere interpetrata come caso <strong>di</strong> convergenza per identità<br />
<strong>di</strong> regime alimentare. Ove ciò fosse, gli Squalodon sarebbero stati<br />
pisciyori.<br />
Il lavoro termina con importanti considerazioni sulla filogenia<br />
dei cetacei. L' A. scarta subito l' ipotesi cha fa derivare questi ani-