Rivista italiana di paleontologia e stratigrafia
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DI PALEONTOLOGIA 19";<br />
rivide quella tipica del « Leithakalk », e tra i fossili delle argille<br />
e delle marne marine associate con i calcari stessi ritrovò parecchie<br />
delle specie più caratteristiche del 2° p.° me<strong>di</strong>terraneo, e insieme la<br />
gigantesca Arca Fichteli, che nel bacino viennese è propria degli<br />
« Horner Scbichten »; come pure vide rappresentato lo « Schlicr r><br />
dalle marne a pteropo<strong>di</strong>, i « Congerienschichten » dai calcari mar-<br />
nosi con Melania, Melanopsis costata qcc. Interessantissimi trovò<br />
poi gli avanzi <strong>di</strong> cervi<strong>di</strong> e <strong>di</strong> elefanti {Elephas priscus) rinvenuti<br />
dal Si monelli nelle breccie quaternarie <strong>di</strong> Retimo.<br />
Nel museo <strong>di</strong> Firenze l'attenzione deli' A. fu in special modo<br />
rivolta alla ricchissima collezione dei mammiferi pliocenici <strong>di</strong> Olivola<br />
in Val <strong>di</strong> Magra, fatta già conoscere parzialmente dal Forsyth-Major.<br />
In questa fauna come in quella dell'Astigiano è da<br />
notare la mancanza ddV Hippopotamus major e dtìV Elephas me-<br />
ri<strong>di</strong>onaljs, così abbondantemente rappresentati invece nella fauna<br />
del Valdarno, che in complesso si suol riferire al pliocene tipico.<br />
È un fatto che T Hipp, major., fuori del Valdarno, non è mai<br />
stato trovato altro che in formazioni quaternarie; e che V Elephas<br />
meri<strong>di</strong>onalis, se comparve qualche rara volta associato col Masto-<br />
don arvernensis in terreni sicuramente pliocenici, <strong>di</strong> or<strong>di</strong>nario si<br />
presenta in formazioni che per i caratteri stratigrafici e per i fos-<br />
sili vanno ascritte al <strong>di</strong>luviale antico. Può quin<strong>di</strong> venir 1' idea che<br />
nel Valdarno siano rappresentate formazioni d' età <strong>di</strong>versa, e che<br />
la fauna classica valdarnese spetti a due piani <strong>di</strong>fferenti, uno dei<br />
quali pliocenico, un altro quaternario. Anche s' intrattiene il Fuchs<br />
<strong>di</strong> una collezione <strong>di</strong> fossili miocenici dei calcari a briozoi e delle<br />
marne argillose del Monte della Verna, collezione che dev'essere<br />
quella stessa formata e descritta dal Si monelli nel 1884 (');<br />
e pur conservando l' idea che i calcari a briozoi <strong>di</strong> S. Marino, li-<br />
tologicamente identici a quelli della Verna, sian da riferire all' o-<br />
rizzonte <strong>di</strong> Schio, ammette che questi ultimi possano essere assai<br />
più recenti. Riconosce inoltre, nella fauna delle marne sabbiose<br />
intercalate a quei calcari a briozoi, Vhabitiis della fauna delle argille<br />
<strong>di</strong> Baden, convenendo così nella opinione già espressa dal Si monelli.<br />
Sempre a Firenze l'A. esaminò i fossili raccolti dal Trabucco<br />
nei calcari nulliporici <strong>di</strong> Aqui, ed ebbe a confermare il<br />
giu<strong>di</strong>zio del Trabucco stesso sulle relazioni <strong>di</strong> quei calcari con<br />
gli strati <strong>di</strong> Horn nel bacino <strong>di</strong> Vienna.<br />
(1) Simonolli V. « Il Monte della Verna e i suoi fossili. ». Boll.<br />
Soc. Gioì. It , Tol. II, 1883, fase. 3°.