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Rivista italiana di paleontologia e stratigrafia

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262 RIVISTA ITALIANA<br />

la geologia friulana con delimitazioni sicure e per esatti raffronti<br />

colle altre aree alpine.<br />

E poiché nel buon in<strong>di</strong>rizzo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> geologici sul quale assai<br />

per tempo il prof. Pirona si era posto, riconobbe la ineccepibile<br />

importanza delle determinazioni paleontologiche, eccolo affrontare<br />

lo stu<strong>di</strong>o delle faune più varie e più strane e comporre monogra-<br />

fie, che sono ormai classiche, sulle Ru<strong>di</strong>ste cretacee <strong>di</strong> Medea, <strong>di</strong><br />

Subit, degli Schiosi, e sulle Nerinee cretacee e giuresi, in particolare<br />

<strong>di</strong> queste, per la importante località <strong>di</strong> Polcenigo. A tutti gli stu-<br />

<strong>di</strong>osi poi egli fu largo del ricchissimo materiale raccolto; ond' è,<br />

ad esempio, che ne trasse il D'Achiar<strong>di</strong> le pm belle specie nella<br />

monografìa dei corallari eocenici friulani.<br />

Ma il Pirona non lasciava <strong>di</strong> vista nel frattempo la geologia<br />

tectonica e petrografica; poiché per incarico del R. Istituto Veneto<br />

stu<strong>di</strong>ava con molto amore gli Euganei e collaborava alla mono-<br />

grafia del terremoto bellunese, nel 1873; e più tar<strong>di</strong> si occupava,<br />

con me e col prof. Tommasi, del terremoto <strong>di</strong> Tolmezzo (1889)<br />

e delle con<strong>di</strong>zioni geologiche delle fonti <strong>di</strong> Zompitta, per 1' acque-<br />

dotto <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne.<br />

Tratto tratto, poi. egli raccoglieva con mirabile chiarezza e<br />

con giusta armonia in lodate pubblicazioni quanto riguardava tutta<br />

la storia naturale del suo Friuli, sempre valendosi <strong>di</strong> uno stile<br />

correttissimo e presentando i più sicuri risultati degli stu<strong>di</strong> propri<br />

e d' altrui. Era il naturalista geniale, che per un fiore non trascura<br />

il macigno, né spregia la lumaca e la farfalla; che <strong>di</strong> malacologia<br />

e <strong>di</strong> entomologia scrisse egli altresì delle dotte monografie (') ».<br />

Né il Pirona fu soltanto naturalista: collaborò con lo zio<br />

prof. Iacopo alla compilazione e alla stampa del Vocabolario<br />

Friulano, ed ultimamente ottenne un premio governativo per il<br />

nuovo Vocabolario della Lingua Friulana, fatto con nuovi criteri,<br />

copiosissimo <strong>di</strong> voci e <strong>di</strong> esempi, e che é tuttora manoscritto. Oc-<br />

cupò cariche pubbliche in U<strong>di</strong>ne, e, dal 1870, fu Conservatore della<br />

Civica Biblioteca e del Museo. F.<br />

Ricor<strong>di</strong>amo i seguenti lavori paleontologici del Pirona: Le ippuriti<strong>di</strong><br />

del colle <strong>di</strong> Medea nel Friuli (1869); Sulla Synodontites, nuovo genere <strong>di</strong><br />

ru<strong>di</strong>ste (1867); Sopra una nuova specie <strong>di</strong> Hippur ite s (1868); Sulla fauna<br />

fossile giurese del Monte Cavallo in Friuli (1878); Sopra una nuova spe-<br />

(^) Dal giornale La Patria del Friuli, 31 <strong>di</strong>cembre 1800.

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