Rivista italiana di paleontologia e stratigrafia
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226 RIVISTA ITALIANA<br />
Vengono poscia citate 27 specie <strong>di</strong> brachiopo<strong>di</strong>, <strong>di</strong> cui 8 nuove:<br />
Terebratula bipartita, Waldheimia Boeìimi Bò"se MS. (^), W. con-<br />
cava, Rhynchonella latifrons, Rh. crista, Rh. hemicostata, Rh. calva,<br />
Rh. mìcrocephala. Le Rliynchonellae prevalgono (17 specie, contro<br />
9 <strong>di</strong> Waldheimiae e Terebratulae) ; 18 specie <strong>di</strong> brachiopo<strong>di</strong> sono<br />
proprie degli strati sudalpini con P. alpina ; 9 s' incontrano anche<br />
negli strati <strong>di</strong> Klaus ; nessuna <strong>di</strong> esse si trova negli strati a opa-<br />
linus-Murchisonia e nel calloviano <strong>di</strong> Vils. L' A. giunge alla con-<br />
clusione, che non è possibile il decidere con sicurezza se gli strati<br />
a P. alpina siano da riferirsi al batoniano o al calloviano : ritiene<br />
però come più probabile che essi corrispondano al calloviano. Egli<br />
fonda naturalmente questa ipotesi sullo stu<strong>di</strong>o delle ammoniti,<br />
giacché quello dei brachiopo<strong>di</strong> parla decisamente contro <strong>di</strong> essa.<br />
La mancanza della T. curviconcba, W. Gefion, Rh. Ettalloni, Rh.<br />
mietila e Rh. Berchta, non prova nulla: si confronti il bajo-<br />
ciano nordalpino con quello sudalpino , e si troverà che essi<br />
hanno comuni queste pochissime specie. Del resto anche Roth-<br />
pletz, nella sua monografia delle Alpi <strong>di</strong> Vils, è giunto a risultati<br />
tutt' affatto <strong>di</strong>versi, giacché considera gli strati <strong>di</strong> Klaus come<br />
batoniano, e gli strati <strong>di</strong> Vils con W. pala, come calloviano.<br />
E da notare ancora, che la determinazione generica della Rhyn-<br />
chonellina (?) Beggiatoi è molto incerta, inquantoché non mi è<br />
peranco riuscito, nonostante abbia sezionati molti pezzi, <strong>di</strong> trovarvi<br />
le lamelle delle Rhynchonellinae. Rimane infine da applicare un<br />
nuovo nome alla Rh. latifrons Par. n. sp. , perché esiste già una<br />
Rh. latifrons Stur (Geyer, Lias, Brachiopodenfauna des Hierlatz<br />
bei Hallstatt, 1889) C)-' E. Rose.<br />
{}) Io non ho mai riguardata questa specie come una Terebratula,<br />
come scrive Parona, ma sempre per una Waldheimia; della qual cosa<br />
può persuadersi chiunque osservi le etichette degli esemplari provenienti<br />
da varie località, esistenti nelle collezioni <strong>di</strong> Monaco. Già da parecchi anni<br />
avevo reso visibile me<strong>di</strong>ante sezioni l'apparato brachiale della W. Boehmi, e<br />
ritrovata cosi un lungo apparato brachiale <strong>di</strong>Waldheimia. Se nelle etichette<br />
degli esemplari <strong>di</strong> Pisa si legge Terebratula, ciò probabilmente fu scritto<br />
prima a Pisa, mentre io non feci altro che aggiungere il nome specifico,<br />
<strong>di</strong>menticandomi poi <strong>di</strong> correggere la determinazione generica. Questa specie<br />
fu da me istituita insieme ad altre allorché stavo preparando una pubbli-<br />
cazione sopra Camporovere ecc.; pubblicazione che però sospesi tostochè<br />
seppi che Parona avrebbe descritta quella fauna,<br />
(^) Parona, in una lettera a me <strong>di</strong>retta, propone ora <strong>di</strong> denominare<br />
la specie : R. platymetopa. E. B.