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Rivista italiana di paleontologia e stratigrafia

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DI PALEONTOLOGIA 33<br />

somiglianza con quelli <strong>di</strong> Zanclodon, ma ne <strong>di</strong>fferiscono molto la<br />

tibia e i dettagli del femore, specialmente T estremo <strong>di</strong>tale, così che<br />

si suppone che il pube e l' ischio fossero <strong>di</strong>versi in questi due generi.<br />

La lunghezza del femore e della tibia, che si può calcolare rispet-<br />

tivamente a IO Y2 e a 7 pollici, non permette <strong>di</strong> imaginare che il<br />

corpo dell' animale fosse molto sollevato da terra. L'omero è lungo<br />

7 pollici e l'ulna quasi 5. Il carattere croco<strong>di</strong>liano e le forti <strong>di</strong>mensioni<br />

dell' ileo (largo come in un Alligator <strong>di</strong> circa io pie<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

lunghezza) sono degni <strong>di</strong> rimarco in relazione con la brevità delle<br />

zampe. Nel tutt' insieme le proporzioni <strong>di</strong> Pai. sembrano essere<br />

state quelle <strong>di</strong> un coccodrillo, ma con la coda probabilmente più<br />

piccola.<br />

L'omero <strong>di</strong> Thec, trovato in due pezzi, non può, per la concavità<br />

del margine interno, essere avvicinato a quello <strong>di</strong> Belodon, al quale<br />

rassomiglia grossolanamente per i contorni. Per l'A. non è dubbio<br />

che TJwc. <strong>di</strong>verge dagli or<strong>di</strong>nari Saurischia (Seeley), e s' avvicina ai<br />

Lacertilii attuali. A. Coggi.<br />

SuEss (E.) — Beitraege zur Stratigraphie Central-Asiens auf<br />

Grand der Aufsammlungen von F. Stoliczka und K. Bogdanowitsch<br />

und mit Unterstùtzung von Prof. F. Frech in<br />

Breslau, Dr. E. v. Mojsisovics W. M. K. Akad. , Herrn<br />

F. Teller in Wien und Prof. V. Uhlig in Prag — Denk-<br />

schriften d. kaìs. Akad. d. Wiss. in Wien. 1894, ^^' LXI,<br />

pag. 431-466, con I tav.<br />

Dal prof. Suess in collaborazione con altri vengono descritti in<br />

questo lavoro i fossili raccolti da Stoliczka e Bogdanowitsch<br />

nel Kuen-Lùn, nel Pamir e nel Thian-Scian —•<br />

Del<br />

devoniano sono<br />

descritte 27 forme, fra le quali le nuove seguenti: Stylo<strong>di</strong>ctyon n.<br />

sp. Spirifer aperturatus Schloth. var. latistriata, Clathro<strong>di</strong>ctyon<br />

Montis Casi, e Amplexus n. sp. Del carbonifero vengono descritte<br />

due specie, ed altre sono semplicemente enumerate. Son rappresen-<br />

tati il carbonifero inferiore me<strong>di</strong>o, e superiore. Troviamo quin<strong>di</strong><br />

quattro specie provenienti dall' interessantissimo calcare a brachio-<br />

po<strong>di</strong> del fiume Gussass (Kuen-Lùn occidentale); nuove fra queste sono<br />

il Productus (?) thibeticus e lo Streptorynchiis <strong>di</strong>fficilìs. — La pre-<br />

cisa determinazione cronologica <strong>di</strong> questi strati non fu ancora possibile.<br />

— Il trias ha dato cinque specie, fra cui una nuova, Halorella<br />

Stolic^kai. Particolarmente notevole è la piesenza della H.<br />

pedata e della H. rectifrons. Circa alla H. Stolic\kai non parrebbe,<br />

liivistn Italiana fit Paleontologia. — Febbraio 1895. 3

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