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Rivista italiana di paleontologia e stratigrafia

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240 RIVISTA ITALIANA<br />

per la lunghezza e la forza ancora considerevoli delle ra<strong>di</strong>ci. Me-<br />

ritano menzione le <strong>di</strong>mensioni significanti del fossile; la sua lun-<br />

ghezza arriva a 8, 8 mm., la sua massima lunghezza a 7, 5 mm. Il<br />

massimo dai denti attuali dello stesso or<strong>di</strong>ne raggiunge secondo<br />

Nehring gli 8, 6 mm.<br />

Un confronto del dente <strong>di</strong> Taubach con un dente pre<strong>di</strong>luviale<br />

<strong>di</strong> Predmost in Moravia ha fatto rilevare gran<strong>di</strong> rassomiglianze fra<br />

i due, oltre a certe <strong>di</strong>fferenze per le quali i caratteri pitecoi<strong>di</strong> del<br />

dente antico appariscono ancor più nettamente in quello <strong>di</strong> Taubach.<br />

Basandosi sopra questo fossile la cui provenienza è più che<br />

sicura, ora viene considerato come proveniente dagli stessi strati<br />

anche un altro dente umano il quale è stato venduto in Taubach<br />

da un operaio. Anche questo dente, il primo vero molare della<br />

man<strong>di</strong>bola sinistra, mostra caratteri pitecoi<strong>di</strong>. I due denti sono<br />

figurati.<br />

L' importante lavoro deve presto comparire corredato <strong>di</strong> parti-<br />

colari negli Atti della Società Antropologica <strong>di</strong> Berlino.<br />

P. Oppenheim.<br />

Nehring (A.) — Die Fundschicht des menschlichen Molars aus<br />

dem Diluvium von Taubach. — Naturwiss. Wochenschrift,<br />

voi. X, p. 522.<br />

Il luogo ove fu trovato il dente umano del <strong>di</strong>luviale antico,<br />

già descritto dall' A. nello stesso perio<strong>di</strong>co (p. 371), fu riconosciuto<br />

per lo strato 12° con Elephas antiquus e Rhinoceros Merckii.<br />

P. Oppenheim.<br />

Newton (E. T.) — On a human Skull and Limb-Bones found<br />

in the Palaeolithic Terrace-Gravel at Galley-Hill, Kent.<br />

— Qiiart. Joiirn. of the Geol. Soc, vol. 5i,pag. 505 e seg.<br />

Ad un' altezza <strong>di</strong> circa 90 pie<strong>di</strong> sul letto del Tamigi, nel de-<br />

posito a ciottoli contenente utensili paleolitici, due pie<strong>di</strong> al <strong>di</strong> so-<br />

pra della creta che forma la base della fossa e 8 pie<strong>di</strong> lontano dal-<br />

l' angolo del lehm, si sono trovati degli avanzi umani: porzioni <strong>di</strong><br />

cranio, specialmente della man<strong>di</strong>bola con dentatura completa, omero,<br />

porzioni <strong>di</strong> tibia e ossa del bacino. Secondo quél che hanno rac-<br />

contato coloro che trovarono questi interessanti restì, essi sarebbero<br />

stati compresi in istrati non ancora spostati, cosicché si escluderebbe,<br />

un sepellimento posteriore. Il cranio è straor<strong>di</strong>nariamente dolicoce-<br />

falo, le arcate sopraorbitali sono molto sviluppate, la parte ante-

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