Rivista italiana di paleontologia e stratigrafia
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DI PALEONTOLOGIA .<br />
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vamente gefirocerchi, ossia che 1' assenza della pinna cedale è do-<br />
vuta a riduzione <strong>di</strong> questa pinna. La pinna codale, importante<br />
organo <strong>di</strong> propulsione per i pesci che vivono in acque chiare ed<br />
estese, <strong>di</strong>viene inutile nelle specie che abitano acque stagnanti, o<br />
scarse e fangose. Conseguenza dell'adattamento a queste con<strong>di</strong>zioni<br />
<strong>di</strong> vita sono la gefirocercia e il corpo anguilliforme <strong>di</strong> cui si ri-<br />
scontrano esempi in <strong>di</strong>versissimi gruppi. Tipo anguilliforme tra i<br />
Dipnoi è Lepidosiren^ tra i Crossopterigi Calamoichthys. Ciò am-<br />
messo, la serie paleontologica delle code dei Dipnoi non ha piti<br />
nulla <strong>di</strong> paradossale, e i risultati della comparazione delle estre-<br />
mità cedali si accordano mirabilmente con quelli che risultano<br />
dallo stu<strong>di</strong>o delle squame, delle ossificazioni del capo, dell' opercolo,<br />
delle piastre giugulari ecc. La serie Dipterus^ Scaumenacia, PJia-<br />
neropleuron^ Uronemus, Ctenodus, Ceratodus, Protopterus^ Lepi-<br />
dosiren è ad un tempo cronologica e filetica ; senza pretendere che<br />
queste forme <strong>di</strong>scendano effettiv«imente in linea <strong>di</strong>retta le une dalle<br />
altre, si deve ammettere che si siano <strong>di</strong>ramate successivamente<br />
dalla serie genealogica conducente al termine estremo <strong>di</strong> essa.<br />
I Dipnoi sono derivati dai Crossopterigii ; essi costituiscono un<br />
ramo terminale dell' albero genealogico dei Vertebrati. Gli Anfibi<br />
non derivarono da essi, ma <strong>di</strong>rettamente dai Crossopterigii. L' au-<br />
tore ammette che, mentre i Condropterigii rimasero sempre marini,<br />
gli Osteopterigii furono, nelle loro forme più antiche (Ganoi<strong>di</strong>),<br />
abitanti dell' acqua dolce, dalla quale una parte dei loro <strong>di</strong>scen-<br />
denti ritornarono al mare. C. Emery.<br />
Fraas (E.) — Ein Fund von Skeletresten von Hybodus. — Be-<br />
richt lib. <strong>di</strong>e 28 Versammlung des oberrhemischen geol.<br />
3<br />
Vereins \u Badempeiler am 18 Apr. i8g^. Stuttgart 1895.<br />
pag. ed una incisione.<br />
Uno scheletro quasi completo d' Hybodus venne scoperto <strong>di</strong><br />
recente da B. Hauff ad Holzmaden, negli schisti a posidono-<br />
mie del lias superiore. Il magnifico esemplare, riferito dall'A. ad<br />
una nuova specie col nome <strong>di</strong> H. Hauffi (= H. reticulatus non Ag.,<br />
Quenstedt) conferma il giu<strong>di</strong>zio già espresso dallo Smith Woodward<br />
circa le strette affinità degli ibodonti con i cestracioni<strong>di</strong>.<br />
Una descrizione particolareggiata dell' importantissimo fossile sta<br />
per esser pubblicata nel volume LII (1896) del Jahresh. d. Ver. fùr<br />
vaterl. Naturk. in Wiirttbg. S.