Rivista italiana di paleontologia e stratigrafia
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DI PALEONTOLOGIA 165<br />
fondo in cui vissero. A questa memoria il Manzoni fece seguire<br />
nell'anno stesso una monografia delle Rissoa raccolte dal Mac- Andrew<br />
alle Canarie- e a Madera, e, nel 1869, un<br />
«f Saggio critico<br />
siiir habitat dei molluschi marini » dove ebbe modo <strong>di</strong> far valere<br />
la profonda conoscenza delle faune attuali e la familiarità con le<br />
quistioni talassografiche, acquistata non tanto coi libri quanto con<br />
la <strong>di</strong>retta osservazione della natura, duasi contemporaneamente<br />
egli imprendeva lo stu<strong>di</strong>o dei terreni e dei fossili terziari del Bolognese<br />
e delle regioni finitime. Piede caprino e fiuto da segugio,<br />
per <strong>di</strong>r com'egli <strong>di</strong>ceva riandando i bei tempi delle giovanili escursioni,<br />
non lasciò inesplorato un fondo <strong>di</strong> calanco né una vetta appennina;<br />
e questi terreni così malinconicamente uniformi, queste<br />
rocce precocemente invecchiate, dove la rarità degli avanzi organici<br />
decifrabili scoraggia i pii!i perseveranti fra i cercatori, rivelarono a<br />
lui tesori paleontologici per 1' innanzi nemmen sospettati. Impor-<br />
tante sopratutto fu la scoperta eh' egli fece <strong>di</strong> una ricca serie <strong>di</strong><br />
echinodermi nello Schlier e nella molassa serpentinosa delle colline<br />
<strong>di</strong> Bologna, e quella delle gran<strong>di</strong> e bellissime silicospongie nel<br />
miocene me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Montese e <strong>di</strong> S. Maria Vigliana. Alla illustrazione<br />
<strong>di</strong> quelli echinodermi, che senza dubbio forman la parte piiì<br />
cospicua e significante della fauna dello Schlier bolognese, il Manzoni<br />
de<strong>di</strong>cò due memorie, corredate <strong>di</strong> ottimi <strong>di</strong>segni, le quali<br />
figurano degnamente tra le pubblicazioni dell' Accademia delle<br />
Scienze <strong>di</strong> Vienna; e delle spugne silicee, che a quel tempo malgrado<br />
gli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong>Von Zittel, <strong>di</strong> Carter, <strong>di</strong> Sollas, <strong>di</strong>Hinde,<br />
si seguitavano a trattare antiscientificamente, dal solo punto <strong>di</strong><br />
vista della conformazione esteriore, descrisse con somma <strong>di</strong>ligenza<br />
la struttura microscopica, con un lavoro che non deve lasciar<br />
molto da fare a chi vorrà riprendere l'argomento. Dobbiamo anche<br />
al Manzoni 1' illustrazione della ricca fauna tortoniana <strong>di</strong> Sogliano<br />
al Rubicone, lo stu<strong>di</strong>o sui fossili, sull' età e suU' origine del<br />
calcare a briozoi del M. Titano, la determinazione del livello stratigrafico<br />
dei calcari a Lucina pomiim, la scoperta del tortoniano<br />
al Monte delle Formiche, nonché le importanti osservazioni sulla<br />
corrispondenza tra le marne ad Aturia Aturi del Bolognese e lo<br />
Schlier <strong>di</strong> Ottnang nell' Alta Austria, e sopra l' età del macigno<br />
appennino. Sintesi <strong>di</strong> queste ricerche fu lo scritto sulla « Geologia<br />
della provincia <strong>di</strong> Bologna », originariamente destinato a far parte<br />
della Guida dell' Appennino bolognese, mentre fu pubblicato invece<br />
negli Atti della Società dei Naturalisti <strong>di</strong> Modena: breve memoria<br />
<strong>di</strong> poco più <strong>di</strong> trenta pagine, ma preziosa per la scelta giu<strong>di</strong>ziosissima<br />
dei fatti, per 1' esattezza delle osservazioni, per la limpi<strong>di</strong>tà<br />
della forma, e considerata dai competenti come un vero modello<br />
del genere.<br />
Né si limita a questo l'opera scientifica del Ma nz on i. Eccellente<br />
conoscitore <strong>di</strong> briozoi così viventi come fossili, a tale scabroso<br />
e trascuratissimo gruppo <strong>di</strong> organismi consacrò tutta una<br />
serie <strong>di</strong> lavori tenuti in gran conto dagli specialisti. Cominciò<br />
nel 1868 a pubblicare le « Contribuponi » sui « Bryo^oi fossili<br />
d' Italia » e poi continuò col « Supplemento alla fauna dei